Lo spacciatore di libri antichi

Creato il 20 maggio 2013 da Scribacchina

Il mio spacciatore ufficiale di libri antichi è un simpatico signore che non posso definire anziano: gli farei un gran torto, perché (età anagrafica a parte) ha uno spirito frizzante ed una curiosità sempre accesa. Oltre ad essere una continua fonte di sorprese.
Personaggio originale: capita di non sentirlo parlare per settimane, tutto preso dalle sue ricerche storico-politico-religiose. Poi un giorno, come per incanto, si presenta nel mio ufficio con uno sguardo furbetto in viso e un libro sottobraccio.

La scena è sempre la stessa: mentre scrivo, il simpatico spacciatore si avvicina.
Si accomoda sulla sedia vicino a me.
Dice: «Scribacchina, guarda un po’ questo…».
Mi mette sotto gli occhi un volumetto ingiallito (sa le mie preferenze, cerca sempre di procurare libri di età non inferiore alle ottanta primavere: cose degli anni Venti-Trenta o antecedenti).
In questi momenti, il suo sorriso diventa enorme.
I suoi occhi corrono dal libro al mio viso, cercano di intuire cosa sto pensando.
Impresa non troppo difficile, dato che ogni volta - devo ammetterlo – sono felice come una pasqua. Che si tratti di un romanzo inglese o di un trattato di geometria riservato agli istituti tecnici italiani d’inizio secolo, non fa molta differenza: mi basta che le pagine trasudino quell’inconfondibile profumo di antico per essere soddisfatta.
L’apoteosi è quando il volumetto ha ancora qualche pagina intonsa.

Qualche giorno fa il mio spacciatore, che chiamerò signor M., si è presentato con un’edizione del 1929 di Cuore. Aprendolo per cercare la data di pubblicazione – prima cosa che faccio con i libri di M. -, ho scoperto che all’epoca c’era un simpatico escamotage per riconoscere i libri originali: veniva impressa la firma dell’autore o dei suoi parenti più prossimi.

Sarò melodrammatica, ma queste piccole scoperte mi riempiono il Cuore.


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