Stavolta siamo addirittura in Lituania, ma del resto l'est europeo è una delle miniere d'oro di certi tipi di cinema.
In fondo al pezzo trovate i link alle singole recensioni di Frank.
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Nato a Siauliai (Lituania), classe 1964, Sharunas (o Šarūnas) Bartas è considerato uno dei massimi esponenti del nuovo cinema indipendente baltico. La sua, è una regia che lavora di sottrazione (tanto da poter essere immediatamente associata a quella di autori quali Tsai Ming-liang o Bela Tarr, giusto per citarne due sicuramente noti ai più). Uno stile caratterizzato da un'accentuata dilatazione del tempo e dei movimenti, piani sequenza estenuanti, principalmente svincolato (almeno nei film che andrò a segnalare) dalle tecniche e i canoni della narrazione tradizionale, lasciando così lo spettatore libero di pensare, di costruirsi il proprio percorso riflessivo. Nelle opere di Bartas, l'ambientazione diventa il quadro essenziale per la rappresentazione interiore dell'uomo; incorporato al suo interno, sospeso nei propri pensieri, orfano di tutte le coordinate spazio-temporali dove ombre e luci si stagliano sui volti segnati dall'esistenza. La colonna sonora nella maggior parte dei casi è contraddistinta dai rumori naturali in presa diretta, i dialoghi (ridotti al minimo) assumono l'eco di un brusio indecifrabile, un mormorio di voci che si sovrappongono, riverberando tra le mura decrepite per poi esplodere improvvisamente in canti accompagnati da balli festosi sulle note di brani dal sapore latino. Lontano da influenze e citazionismi vari, quello del lituano è sempre stato un cinema allo stato puro (almeno fino allo sconcertante cambio di rotta operato nel 2010 con il deludente Indigene d'eurasie (Eastern Drift); un film che lascia basiti per l'(in)capacità di scivolare sui topoi più abusati delle produzioni straight-to-video e che ad ogni modo, non ci interessa approfondire in questo articolo), in cui l'immagine si riprende i suoi tempi e stabilisce un nuovo rapporto con lo spettatore.
Tralasciando il primo lavoro che consentirà a Bartas l'accesso al VGIK di Mosca (il docu-short Tofolaria,1986, incentrato su una delle ultime popolazioni autoctone siberiane) e l'esordio al lungometraggio (deboluccio a dire il vero) Trys Dienos (1991), è senz'altro più importante soffermarsi sul mediometraggio che si colloca tra i due film succitati: Praejusios Dienos Atminimuiv (In Memory of the Day Passed By), piccolo capolavoro realizzato nel 1990, in un periodo di significativi mutamenti. Il titolo stesso è esemplificativo; in quell'anno, infatti, il popolo
potrebbero in effetti costituire un dittico in quanto entrambi si consumano (e rinascono) nella claustrofobicità dell'ambiente; luoghi chiusi e fatiscenti che fungono da contenitori della memoria e che paiono sovraffollarsi più dell'immaterialità dei pensieri, che dall'effettiva materialità dei corpi caduci che in essi vi circolano, inizialmente incapaci d'interagire uno con l'altro e di esprimersi (e infatti, la parola è persa o meglio; indistinta in un silenzio disturbante composto di sordi mormorii che risuonano attraverso i muri, o dai rumori provenienti dall'esterno). Ogni esistenza è sospesa nella propria stanza (in Namai, pittoricamente incastonata; i corpi impressi come tele dipinte assumono la forma di veri e propri tablex vivant), davanti ad una finestra pericolante, con un bicchiere di vino in mano, avvolta dalla fitta nebbia dell'incomunicabilità, per sospendersi in un tempo popolato di ricordi. Come in Koridorius, il cui titolo riporta si, al cammino che un giovane Bartas svagato, dal passo bradipo compie attraversando le decadenti stanze di una palazzina nel disagiato quartiere di Vilnius, ma è più metaforicamente la proiezione di un'infanzia (dai contorni quasi certamente autobiografici) vissuta tra le macerie e il degrado; attraverso quei frammenti in esterni che manifestano i segni di un passato sofferto, di una ferita ancora aperta per un popolo comunque capace di non abbandonare la speranza e pronto a rialzarsi per assaporare quei primi
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Recensioni
http://visionesospesa.blogspot.it/2013/03/in-memory-of-day-passed-by-praejusios.html
http://visionesospesa.blogspot.it/2013/03/the-corridor-koridorius.html
http://visionesospesa.blogspot.it/2013/03/the-house-namai.html