Lo specchio

Da Seavessi
Seavessi non ama gli specchi.
Non la riflettono mai com'è, riflettono solo occhiaie e rotoli di ciccia e capelli a spinacio, quando magari dentro c'è una Seavessi stanca ma contenta. Neanche quando Seavessi era dimagritissima e si truccava per bene, neanche allora gli specchi la riflettevano, gli occhi nello specchio non erano mai convinti. Ma tu saresti me? Sì? Sicura? Non proprio, vero?
Nei periodi brutti brutti, tipo il primo anno di vita dell'Infanta, Seavessi si spaventava da morire, perché passava davanti allo specchio dell'ingresso e non si riconosceva, ogni volta si trovava davanti un'estranea. Un'estranea spaventata.
Probabilmente è per questo che nelle storie di magia gli specchi hanno così tanta parte, perché anche se sappiamo che è solo vetro, non ne siamo poi così sicuri che sia tutto lì, c'è la vocina del cavernicolo dentro di noi che dice attento, questa robaccia ha a che fare con l'anima, gira largo.
Questo per dire cosa.
Che stamattina Seavessi ha mollato tutto il casino post vacanze, addobbi da togliere, giochi da riordinare, cioccolata da nascondere, ha mandato tutto a ramengo e una volta instradate le figliole sulla via dell'istruzione che è la chiave per un futuro migliore, apre la mente e fa altre fantastiche cose ai nostri teneri rampolli, dicevamo Seavessi ha chiuso la porta sui suoi casalinghi doveri ed è andata in palestra.
E nel mentre che faceva le dolorosissime torsioni col busto, ha alzato gli occhi e si è vista nello specchio.Con le occhiaie.E la ciccia.E i capelli tipo insalata riccia.
Ma indubbiamente, nello specchio c'era lei. Che ricambiava un sorriso stupito, ma. Amichevole.
Amichevole.
Ciao, me. 
Non molto forse, ma un buon inizio.