La storia è quella di Orazio De Curtis un uomo che, a seguito di uno sfortunato incidente, è riuscito a sfondare come scrittore. Durante la stesura del suo nuovo romanzo, fra una frase e l’altra, Orazio si diletta a spiare i suoi vicini dalla finestra, soprattutto la figlia del giardiniere, e ad odiare tutto e tutti. La domestica, la moglie, le fans, i vicini e la città in cui vive diventano oggetto delle sue irriverenti e, decisamente realistiche, riflessioni.
Il regolare svolgimento delle sue attività, però, viene interrotto dall’arrivo dei suoi nuovi vicini, una famiglia alquanto singolare. Ed è proprio il figlio dei suoi nuovi vicini, quel ragazzino dall’aria strana e ambigua, a costruire il punto di svolta nella nostra storia.
Le riflessioni a cui Orazio si lascia andare, per quanto spietate e crude possano essere, verranno sempre accolte dal lettore con un sorriso ironico e malizioso, lo stesso che gli si dipinge in viso quando, nella sua quotidianità, si lascia inevitabilmente andare agli stessi pensieri.
Ho avuto la possibilità di fare qualche domanda a Davide Simon Mazzoli e le sue riposte, come era prevedibile, sono in perfetto Orazio De Curtis style.
Il suo è un romanzo decisamente sui generis, rispetto la tradizione della narrativa italiana, a chi si è ispirato?
“In realtà non mi sono ispirato a nessuno. Lo specchio del male è nato come mio personalissimo sfogo”
Quanto c’è di Davide Simon Mazzoli in Orazio De Curtis?
“La risposta a questa domanda la stupirebbe”
Come mai ha scelto una veste grafica così particolare? Senza il romanzo avrebbe perso qualcosa?
“Lo specchio del male è scritto sotto forma di flusso di coscienza. I pensieri di un uomo non seguono nessuna regola o schema e quindi, con questa grafica, il mio desiderio è stato proprio quello di rappresentare ciò che avviene nelle nostre teste. Ho voluto creare un collegamento diretto tra il cervello di Orazio e quello del lettore, senza dover passare attraverso il filtro accademico dei canoni classici”.
Quali sono le opere sulle quali si è formato?
Leggo di tutto. Di solito leggo tre romanzi per volta, di generi completamente opposti. Amo Tolkien, Lansdale, Harris, Shakespeare, Wells, Ammaniti e molti altri, ma non saprei dire su quali opere mi sono formato.
Ha incontrato qualche difficoltà per la pubblicazione del romanzo?
No, sono stato molto fortunato. Lo specchio del male ha da subito ricevuto una serie di importanti proposte editoriali e oggi, a distanza di due settimane dalla pubblicazione, sono felice e soddisfatto di aver compiuto la scelta giusta. Le difficoltà ci sono state nel passato: pubblicare un romanzo non è assolutamente un’impresa facile e immediata.
Secondo Lei cosa manca al mondo dell’editoria italiana?
Purtroppo i lettori
E voi? Avete letto questo romanzo? Alla prossima
Diana