Cari lettori, con noi Silvia Devitofrancesco, l’abbiamo conosciuta un po’ di tempo fa.. Oggi vi presentiamo e consigliamo il suo libro. Grazie Silvia!
Una bella storia, quella di Silvia Devitofrancesco, imperniata di una casualità quasi fiabesca.
Un filo invisibile lega il destino di due donne, fino a trascinare l’Erminia dei giorni nostri allo studio della scrittura di un manoscritto dell’Erminia del 1200. Attraverso quei caratteri, a volte lineari a volte alterati, trapelano forti emozioni: sofferenza, pene per un amore proibito, disperazione per mancanza di affetto.
Sensazioni che, per similitudine, fanno trasalire l’ Erminia dei giorni nostri, spiritualmente così vicina alla sua omonima.
L’ autrice è abile nell’illustrare come le vite delle due donne sembrano riflesse in uno specchio: entrambe orfane di madre, alla quale sono ideologicamente legate da un rosario-feticcio, quasi un cordone ombelicale, un regime patriarcale che programma il loro futuro, la loro vita amorosa fino ad arrivare alla ribellione, l’esplosione della loro personalità, l’imposizione del loro volere.
Leggendo più attentamente le righe di questo romanzo, ci rendiamo conto che tra i restrittivi usi e costumi medioevali e le convenzioni sociali contemporanee, in fondo, non c’è tanta differenza.
“Il passato non è morto; non è nemmeno passato. Ce ne stacchiamo e agiamo come se ci fosse estraneo” (Christa Wolf)
Le protagoniste, infatti, sono entrambe oppresse dagli altrui voleri, dalle restrizioni comportamentali, ma, alla fine, riusciranno a ribellarsi al loro destino, seguendo finalmente il loro istinto, le loro passioni e scegliendo di seguire solamente la voce del cuore.
Perché il mondo non cambia e per combattere le convenzioni si deve lottare, fino all’ultimo.
Contro tutto e tutti.
Solo così, potremmo finalmente inseguire i nostri desideri…
“È un privilegio di pochi fortunati la consapevolezza di aver vissuto con la propria anima vite precedenti e di doverne affrontare altre in futuro”
Destinazione Libri
Patrizia Bolognesi.