Lo spesometro scade il 12 novembre, Confprofessioni sul piede di guerra

Creato il 05 novembre 2013 da Ediltecnicoit @EdiltecnicoIT

Il Presidente di Confprofessioni Stella attacca lo spesometro e i termini con i quali è stato imposto. Prima del 12 novembre i contribuenti devono infatti comunicare le operazioni rilevanti ai fini Iva, ma il modello di compilazione, rilasciato dall’Agenzia delle Entrate solo il 25 ottobre, non rispetta lo Statuto del contribuente.

“Lo spesometro si sta rivelando l’ennesimo adempimento fiscale che premia solo la burocrazia” dice il Presidente di Confprofessioni, Gaetano Stella.

Le norme previste dallo Statuto contribuente” prosegue “stabiliscono che le disposizioni tributarie non debbano prevedere adempimenti a carico dei contribuente che abbiano una scadenza anteriore a 60 giorni dalla loro entrata in vigore. Invece, le ultime istruzioni e il modello definitivo rilasciato dall’Agenzia delle Entrate sono stati messi a disposizioni solo il 10 ottobre scorso e le procedure di controllo solo il 25 ottobre. Tutto ciò in aperto contrasto con una legge dello Stato”.

Il presidente di Confprofessioni segnala inoltre che non tutte le software house sono pronte a rilasciare il software adeguato. Per questo motivo, è necessario prorogare la scadenza “nel rispetto del lavoro e del carico in capo ai contribuenti e ai loro consulenti o quantomeno un provvedimento che escluda da sanzioni i contribuenti che non riusciranno ad adempiere alla scadenza del prossimo 12 novembre”, afferma Stella.

“Un provvedimento che, allo stesso tempo, garantisca anche l’Agenzia delle Entrate rispetto alla violazione dello Statuto del contribuenti, in vigore con la legge 212 del 2000”.

“Ci rendiamo conto che il ritardo sia dovuto per lo più al fatto che si è tentato di chiarire il provvedimento nelle parti dove appariva di difficile se non impossibile applicazione” conclude Stella “ma va detto che fino a quando il sistema tributario italiano non ha regole uguali che valgono per tutti gli attori in gioco non potrà mai essere equo e chiedere il rispetto che si deve in uno Stato civile”.


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