Il numero 10 di Philippe Saint-André, quasi un decennio speso ad allenare in terra d'Albione con titolo di Premiership vinto, non può evitare di ricordare a se stesso che prima con gli Azzurri poi con i gallesi le cose non sono andate bene e che quella del 2013 è la peggior partenza francese dal 1992. "La sconfitta in casa è stata particolarmente dolorosa", racconta al Telegraph. E di fronte all'insoddisfazione rumorosa del pubblico non si scompone: "E' normale che abbia reagito così". Dunque la Francia ha la squadra per battere questa Inghilterra? "Certamente. Devi sempre crederci o ti ritrovi con niente. Dobbiamo comportarci come abbiamo fatto a novembre per battere l'Australia, con desiderio e precisione. Per Twickenham dobbiamo portarci dentro l'orgoglio, giocare con il cuore".
Michalak con molta probabilità troverà davanti a sé Brad Barritt, il centro dei Saracens di origine sudafricana con il quale ha giocato nei Natal Sharks. Ma soprattutto ci sarà Owen Farrell: "Ha un grande approccio sul campo, è un boss, no? Brad di sicuro farà un grande lavoro là fuori: parla, organizza e si assicura che tutto vada nel verso giusto". Quanto alla sua posizione sul terreno di gioco, non si pone troppe questioni: "L'ho fatto per tutta la mia vita", afferma riferendosi al fatto di essere stato utilizzato come mediano di mischia nel club attuale e come apertura nella nazionale, "è tardi ormai preoccuparsene ora. Il gioco moderno è molto più interscambiabile. Sul campo devi essere uno che sa adattarsi". E possibilmente conservare lo spirito dei Brits.