Lo spirito del Natale passato

Creato il 14 settembre 2011 da Elettra

Questa storia che facebook rimette sotto gli occhi di tutti quello che scrivevamo sulle nostre bacheche gli anni scorsi è un bel ridere. Tra i miei amici è tutto un leggere di struggimenti per le cose dette una o due anni fa o nel migliore o peggiore dei casi – dipende dai punti di vista – di prese di coscienza che le cosa da un anno all’altro non sono cambiate. (Che poi se, amico mio, “si ritorna a lavoro, che palle”: conoscendoti mi meraviglierei che tu scrivessi il contrario nel 2011).
Ad ogni modo non capisco il subbuglio di questa cosa del rileggersi a distanza di un anno o due, probabilmente perché periodicamente faccio i conti con la smania di andare a riprendere le cose scritte, di getto, su quaderni e agende sparse in giro: se sei abituato a scrivere qualcosa, su qualsiasi supporto, difficilmente ti scorderai di rileggerlo di tanto in tanto a meno che tu non abbia deliberatamente nascosto e chiuso nei cassetti degli armadi e della memoria cose che ricorderai pur non leggendole mai.
In realtà, getto la maschera, sono piccata perché dei miei “oggi nel 2009, oggi nel 2010″ non c’è ancora traccia, eppure, prima di cazzate che ritenevo fondamentali come il terzo segreto di Fatima ne scrivevo parecchie. (Che poi, inutile dirlo, mi ricordo quasi tutto ciò che ho pubblicato). Allora rileggo quelli degli altri che nel frattempo rimestano la nostalgia come se fosse l’unica cosa che li tenga in vita. Invece credo che Zuckerberg abbia attivato questa diabolica funzione solo per farci provare la vergogna, quotidiana e sotto gli occhi di tutti, di ricordare a cosa pensavamo due anni fa.


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