Leggendo e parlando in questi complicati giorni che hanno seguito il rivoluzionario annuncio di Benedetto XVI, mi sono trovato anche a discutere della successione all’attuale papa e delle caratteristiche dei papabili. Non pochi, riferendosi al conclave incipiente, hanno pronunciato frasi sintetizzabili così: “il papa lo sceglie lo Spirito Santo, confidiamo in lui”
C’è moltissima inesattezza in questa opinione, che suona come un abbandono al destino e non un affidarsi all’azione dello Spirito. Difetta di fede, in fondo.
I cardinali non sono burattini e il conclave non è infallibile. Sono due punti saldi ai quali non possiamo
I cardinali – principi della Chiesa – sono esseri umani, quindi godono del pieno libero arbitrio in ogni loro scelta. Lo Spirito non è un grande burattinaio che pilota i voti e non stabilisce chi voterà chi: ispira le anime, mostra una via, parla nei cuori e nelle coscienze di tutti noi e, ovviamente, in quelle dei cardinali, tanto più in momenti così delicati per il cristianesimo. Ma i cardinali restano esseri umani come noi. Pregano per discernere e per comprendere quale sia la via indicata loro dallo Spirito; lo faranno in particolar modo prima del conclave, per poter compiere la scelta migliore per la Chiesa, ma questo non ci assicura che accolgano davvero la guida dello Spirito. I cardinali sono esseri umani: hanno debolezze, difetti, sentimenti tipicamente umani. Duellano tra loro per questioni prettamente secolari – non credo che dirlo costituisca sacrilegio, anzi: dobbiamo prenderne coscienza – sono a volte mossi dall’invidia, dalla brama di potere, dal denaro; subiscono pressioni esterne e sbagliano in buona fede. Quante volte nei secoli sant’uomini avranno agito pensando di fare il bene della Chiesa e, invece, pilotandola lontana delle sponde?
Da questo otteniamo ovviamente la seconda asserzione: non c’è garanzia di infallibilità per il Conclave. I cardinali sono completamente liberi nel dare il loro voto. Certo, pregheranno per ricevere il dono del discernimento dallo Spirito. Certo, lo Spirito donerà loro la sua guida. Non certo, invece, è che questo dono sia accolto.
La tradizione stessa della Chiesa non ci parla mai di “infallibilità” per il conclave; sappiamo che il papa può effettuare pronunciamenti infallibili, sappiamo che la Chiesa nella sua collegialità gode di una certa infallibilità ma nulla si dice del conclave. E poi non serve certo discuterne teologicamente: il Dio di noi cristiani non è un cospiratore, non agisce dietro le quinte come un regista occulto. Semmai è un suggeritore, un amico che ci consiglia come mandare avanti questa commedia, senza mai obbligarci a seguire quello che dice. La scelta di seguirlo, alla fine, è sempre nostra.