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Lo sport al femminile in mostra a Milano

Creato il 20 settembre 2011 da Masedomani @ma_se_domani

donna_e_sport

Non vi è dubbio alcuno che lo sport italiano debba moltissimo alla sua rappresentanza femminile: in ordine cronologico, l’ultima prova a conforto di questa tesi ci arriva direttamente dalla Corea, dove la recente conclusione dei campionati del mondo di atletica leggera avrebbe visto un medagliere italiano malinconicamente vuoto se non fosse stato per il balzo prodigioso sul podio di Antonietta Di Martino.

Giunge dunque davvero opportuna la celebrazione delle atlete, che hanno segnato indelebilmente la storia dello sport italiano, proposta nella mostra “Donna è Sport”, ospitata fino al prossimo 25 settembre nel Museo del Risorgimento di Milano (via Borgonuovo 23, ingresso libero).

Ci si aggira fra gli spazi, francamente un po’ angusti, dell’esposizione e scorrono davanti agli occhi immagini ed emozioni vissute in diretta (i trionfi della Compagnoni o delle fiorettiste azzurre, la grinta senza tempo di Josefa Idem), quelle sentite solamente raccontare (i canestri della Bocchi, il sorriso pulito di Sara Simeoni) ed altre ricercate nostalgicamente sul web (che brutto momento apprendere che il poetico nome di Ondina Valla era in realtà l’opportuno diminutivo di Trebisonda…).

 

Ondina Valla

Ondina Valla, primo oro olimpico italiano femminile

L’apparato iconografico della mostra è imponente, e meriterebbe certamente una collocazione meno soffocante, così come l’accompagnamento con una serie di memorabilia che avrebbero il vantaggio di interrompere un’esposizione troppo “di lettura”, alleggerendone l’usabilità. I pannelli espositivi si sviluppano su tre percorsi: il primo dedicato alle origini e alla storia delle discipline sportive al femminile in Italia, il secondo dedicato a sedici stelle di prima grandezza nel firmamento delle atlete nostre connazionali. Completa l’esposizione una parete che -  presentando scritti di Ada Negri, Italo Calvino, Alberto Moravia e molti altri – traccia una interessante linea comune fra sport al femminile e letteratura. Fra tutti scelgo una poesia di Umberto Saba che – raccontando di trionfi e di difficoltà -  mi sembra la giusta dedica per accomunare tante campionesse:

Chi t’ha veduta nel mare ti dice
Sirena.
Trionfatrice di gare allo schermo
della mia vita umiliata appari
dispari.
A te mi lega un filo, tenue cosa
infrangibile, mentre tu sorridi,
e passi avanti, e non mi vedi.
Intorno ti vanno amiche numerose, amici
giovani come te; fate gran chiasso
tra voi nel bar che vi raccoglie. E un giorno
un’ombra mesta ti scendeva – oh, un attimo! –
dalle ciglia, materna ombra che gli angoli
t’incurvò della bella bocca altera,
che sposò la tua aurora alla mia sera.

 


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