Lo sport che amo: la donna volante

Creato il 10 aprile 2013 da Bagaidecomm @BagaideComm
Uno dei luoghi comuni più famosi del Mondo è: “donna al volante pericolo ambulante”. Chiunque creda che questo stereotipo corrisponda al vero è caldamente invitato a sfidare sul giro secco Danica Patrick. Classe 1982, la bella pilota di Beloit (USA) è riuscita, grazie ad un piede particolarmente pesante, a sconfiggere ogni scetticismo e conquistare il mondo delle corse automobilistiche a stelle e strisce.Nella sua carriera c’è anche un po’ di Italia. Infatti il suo debutto, nel 2005, nella Indy Racing League avvenne con il team Andretti Green Racing, scuderia gestita dal Michael Andretti, figlio di Mario. Da notare tra l’altro il fatto che in Italia si discuta sempre di pari opportunità e allo stesso tempo un Italiano (sebbene il passaporto del buon Michael sia americano) decida di affidare una vettura del valore di qualche milione di dollari ad una donna. Al di là di questa nota di colore, che insieme a molte altre rappresenta comunque una costante nella sua carriere, Danica si mostra fin da subito piena di talento. Dopo una serie di buoni risultati, nell’aprile 2008 arriva la consacrazione. Con la vittoria alla Indy Japan 300, Danica Patrick diventa la terza donna nella storia a vincere una gara automobilistica a livello di campionato mondiale. Il risultato migliore resta però, per il momento, il terzo posto nella 500 miglia di Indianapolis (una sorta di 24 ore di Le Mans d’oltreoceano). Negli ultimi anni si è parlato più volte di un suo possibile approdo in Formula 1, ipotesi pubblicizzata persino dal super patron Bernie Eccleston, ma per il momento non sembrano esserci chance concrete. Di sicuro sentiremo ancora parlare della bella Danica sia per i risultati sportivi che per il gossip che la riguarda. Un episodio, più di altri, descrive bene la personalità di questa campionessa delle quattro ruoto. Il 26 febbraio 2012, dopo esser stata vittima di un pauroso incidente (privo di conseguenze) durante le qualifiche della 500 miglia di Daytona, si ripresentò in pista con l’auto di riserva ed ottenne il miglior tempo. Ai giornalisti che le facevano notare il fatto che fosse la prima donna ad ottenere un risultato del genere, Danica rispose: “Non la vedo da questa prospettiva, la questione non è essere la miglior donna, ma il miglior pilota!” Convinti che sia ancora giusto parlare di sesso debole?? 
Carlo Battistessa

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