Lo Sport educa anche la Comunicazione Online

Da Franzrusso @franzrusso

C’è un’attività di cui si parla poco nel nostro lavoro, ma che è fondamentale per l’Educazione e la Formazione di un sano Comportamento sociale e virtuale: lo Sport. E’ grazie ad esso che impariamo la potenza della Motivazione e che riusciamo a vivere la Competizione con una Ambizione positiva, nel rispetto dell’avversario. Perché vincere o perdere non hanno più importanza se l’obiettivo è la Condivisione di valore e qualità.

All’inseguimento del flusso ininterrotto di notizie, che viaggiano in Rete più veloci di noi, c’è un’attività che a pronunciarla pare estranea: lo Sport.
In effetti, alla fine di una giornata – di una settimana – passata a correre lavorando, mettersi pure a fare fatica è l’ultimo dei nostri pensieri.
Eppure, chi tra noi ha fatto sport da bambino – e chi ancora lo fa – sa che le passioni sportive regalano qualcosa che difficilmente si ritrova altrove.
Un tipo di Motivazione che sprigiona Energia pura e che può solamente portare Soddisfazione, perché – nel vero senso sportivo – Vincere e Perdere smettono di essere importanti.

Questo, a dire il vero, succede generalmente a livelli alti, nell’agonistica. Ma non è necessario fare gare, per rendersi conto di quanto lo Sport possa Educare il Carattere delle persone.
E’ la Formazione di un individuo, e sarà la Formazione del suo Comportamento, del suo modo di gestire le emozioni, i fatti della realtà e, soprattutto, il suo modo di Comunicare.
Anche in Rete.

Il primo aspetto positivo dello sport è sicuramente questo: “insegnare” la Motivazione.
E’ la passione di fare, di non aver paura di cadere perché ci si può rialzare.
E’ quel fuoco che spinge a dare di più, a imparare sempre, a non fermarsi davanti agli ostacoli ma, anzi, vederli come sfide da superare.
Con uno spirito positivo, perché una persona impegnata nello sport è sempre una persona più serena.
Certo, la serenità si spiega perché girano le Endorfine.
Con una intensa attività sportiva, questi ormoni possono aumentare la loro concentrazione nel sangue fino al 500%.
Come non accorgersi dell’euforia di uno sportivo?
Non occorre essere campioni: il benessere è una sensazione comune a chiunque pratichi lo sport, e non solo. L’aumento di endorfine nel sangue aumenta la resistenza al dolore, ha un effetto analgesico, ed è sicuramente la miglior cura per la riduzione dell’ansia, dello stress, dei disordini del sonno e dell’appetito.

Ma non si tratta solo di Endorfine.
Gli sport sono davvero tanti, dai più aggressivi ai più rilassanti, dai più intellettivi ai più fisici, da quelli di gruppo agli individuali. E ogni attività sviluppa attitudini diverse.
Le emozioni che si provano si fissano nella memoria e proprio questa memoria va a costituire la base del nostro carattere. Un’esperienza di vita destinata a durare per sempre.
Per questo, lo sport è la palestra migliore per educare e formare il carattere.

Consideriamo un altro insegnamento positivo per il nostro comportamento: “imparare” a Competere.
Siamo stati abituati a sentirci dire, da bambini, “non è importante vincere, ma partecipare”. Poi una volta sul campo questa frase perde di senso e ci sembra una presa in giro.
C’è una sfida, ci sono dei concorrenti: è naturale che si voglia prevalere per arrivare primi.
La rivalità nello sport è un dato essenziale, perché non si sta solo giocando.
Ci sono, però, delle regole. Se non le si rispetta si è esclusi, espulsi. Ed è qui che nasce l’Ambizione sana e la sana Competizione.
Carte scoperte, rispetto delle regole, trasparenza nell’opposizione, antagonismo nel rispetto dell’altro.
Una delle più grandi lezioni di vita, quindi.
L’Ambizione è qualcosa di molto positivo, se rispetta le regole della comunità.
E’ la molla che ci fa dare il massimo, ci fa distinguere per le nostre qualità e ci fa perfino creare Innovazione, perché tutte le energie mentali e fisiche sono rivolte ad eccellere.
A vincere, ma nella considerazione e nel riguardo di chi compete con noi, riconoscendo l’avversario come parte integrante e necessaria della nostra crescita.

In squadra o da soli?
Questa è una scelta personale. C’è chi dà il proprio meglio come “battitore libero” e chi preferisce le dinamiche di un Team.
In entrambi i casi lo sport è una passione e in entrambi i casi c’è un nemico da combattere.
La squadra avversaria, i limiti personali, che siano record da superare o avversari da lasciare dietro di noi.
Si vince o si perde. Non ci sono vie di mezzo.
Ci può essere una graduatoria, ma psicologicamente è nelle nostre aspettative che non c’è via di mezzo.
E questa è un’altra importantissima lezione di vita.
Se si è veramente delle persone sportive si vince e si esulta, sapendo che la vittoria non sarà per sempre. Perché ci saranno altre gare, perché ci saranno altri avversari.
E’ in ogni singola volta che si dovrà vincere.
Si esulta da vincitori con l’umiltà interiore di non prendersi troppo sul serio. Si innalza la Coppa e si piange di gioia, ma si sa che è una delle tante vittorie che ci aspettano.
La strada è lunga, l’allenamento non finisce, lo sport non perdona chi si siede sugli allori.
E se si perde?
In fondo è la stessa cosa: non si perderà per sempre.
Si perde e ci si sente sconfitti, naturalmente. Ma è proprio nell’educazione sportiva che si impara a ribaltare le sconfitte in vittorie, analizzando i punti deboli e individuando la strategia per superarli.
Adattando l’allenamento che ricomincerà su nuove basi, con lo spirito di chi ha saputo perdere ma non è stato vinto.

Saper perdere e saper vincere sono grandi doti che emergono sempre nella nostra Personalità.
Non solo quando si gareggia davvero.
Anche quando si cerca un equilibrio tra le parti, una comunicazione che persuada. Quando si ha bisogno di dare risposte. Ogni volta che ci si confronta con gli altri.
Soprattutto sul Web e soprattutto sui Social Media, dove il fraintendimento è facile perché mancano gli occhi per guardare chi ci sta davanti.

La Rete è un mezzo di comunicazione, sta a noi saperlo usare. Sapere anche che è uno strumento che amplifica i nostri messaggi e li fa rimbalzare ovunque in tempo reale. Riflettendo in modo trasparente la nostra capacità di competere, di essere ambiziosi, di vincere o perdere, di trovare ogni giorno nuova motivazione.
Gli insegnamenti dello sport sono ancora più preziosi, quindi, sul Web, dove manca il linguaggio corporeo e certo le Emoticon non bastano.
Impariamo dallo sport che vincere e perdere non hanno più valore, se il traguardo è la condivisione del valore e della qualità, se il confronto rimane il centro della crescita personale e della cultura umana.