Lo sposo e il dress code per le nozze

Creato il 27 novembre 2014 da Kairoswedding

Tightmezzo tightfrac o smoking? Troppo spesso mi accorgo che le attenzioni si concentrano solo sulla sposa, mentre viene dimenticato e lasciato un po’ in disparte lo sposo … in fondo dovrebbero avere la stessa importanza, ci si sposa in due! E così, se vediamo la sposa sempre o quasi sempre impeccabile, a volte lo sposo, abbandonato al suo “buon gusto”, proprio non si può guardare! Eppure le passerelle di moda del 2014 lo hanno visto protagonista eccentrico e ambizioso. Non possiamo dunque esimerci dal dare almeno una prima rispolverata all’ABC del dress code maschile.

Prima di avventurarsi in abiti “originali”, occorre ricordare che il giorno del matrimonio entrambi gli sposi dovrebbero seguire uno stesso stile, e quindi è bene “parlarsi”. Aiutati dalla famiglia, dagli amici o da un wedding planner tutto ciò è piu’ semplice. E veniamo ad alcune situazioni concrete. Con una cerimonia al mattino lo sposo potra’ indossare un tight, oppure, se desidera una cerimonia più informale, un abito blu o grigio scuro: pantaloni senza risvolto, giacca monopetto ed eventuale gilet, dello stesso tessuto e colore dell’abito. E’ importante però sottolineare che il tight va indossato solo ed esclusivamente per cerimonie che si svolgono al mattino, comunque non oltre le ore 18, e ovviamente molto eleganti. Attenzione, in tal caso dovrà essere indossato anche dai parenti maschi di entrambi gli sposi, inclusi i testimoni. Alternativo al tight è il mezzo tight, un po’ meno formale. Da galateo il tight richiederebbe anche i guanti e il cilindro, che in chiesa saranno appoggiati sul banco. Il mezzo tight invece, con la propria natura più informale, non li prevede. Dopo le ore 18.00, per cerimonie prestigiose, il vestito dello sposo potrà essere un frac (o marsina), che di conseguenza sarà consigliato anche ai testimoni. Gli invitati non avranno l’obbligo di indossarlo ma saranno vestiti di scuro con cravatta bianca.

Ma vediamo alcuni NO. No allo spezzato, salvo che sia tight o mezzo tight. No alla giacca doppio petto. No all’ultimo bottone in basso della giacca chiuso. No agli occhiali da sole. No al vestito in lino, perche probabilmente sarà già uno “straccio” a fine cerimonia. E inoltre no allo smoking, che il galateo indica come non adatto per il matrimonio ma piuttosto per serate di gala, cene ed eventi mondani e teatrali (rigorosamente dopo le ore 18.00!).

E veniamo agli immancabili accessori che, come per le donne, sono elementi distintivi. Partiamo dalla cravatta, che dovrà essere classica, sobria e di buona qualità. Quindi i gemelli, unici gioielli concessi allo sposo; non possono mancare su un tight o su un mezzo tight, ma sono raccomandati anche per cerimonie eleganti, sia in madreperla che in oro giallo o bianco. E poi la scarpa, ideale se stringata e in pelle nera spazzolata. Molto gettonato il fiore all’occhiello, che si indossa sul rever della giacca e mai sul taschino. Chi non lo desidera, potrà in alternativa avvalersi della pochette, in nessun caso dello stesso colore della cravatta. Qui si può giocare sulle tonalità utilizzate per il matrimonio. Una cravatta classica e una pochette decisamente colorate saranno adatte per una cerimonia informale, mentre si preferiranno entrambe più essenziali per un matrimonio elegante.

E’ tutto un gioco di SI e di NO. No alla boutonniere assieme alla pochette. No ai gemelli troppo sportivi. No a fibbie e mocassini. No al calzettino bianco (di bianco abbiamo già la sposa e ci basta…), così da non dover dire: “Ma come ti vesti?”!!!

Se vi piace l’idea, la prossima volta parliamo di camicia, papillon, plastron e farfallino, sia dello sposo che degli invitati … e vediamo se, come siamo convinte noi donne, l’uomo è o non è piu’ vanitoso della sposa!

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dalla rubrica di galateo e bon ton, scritta da Monia Re per UNICO 30-Novembre/Dicembre 2014


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