Lo spread, questo sconosciuto…

Da Loredana V. @lorysmart

Ormai quasi tutti sanno cosa sia lo spread, ossia il differenziale tra il tasso di rendimento di un titolo a rischio insolvenza ed un altro titolo sicuro preso a riferimento, ma pochi conoscono il perché delle sue fluttuazioni. In pratica la valutazione dello spread varia a seconda del quantitativo di titoli pubblici acquistati da parte della BCE. Il governatore della Bundesbank tedesca non vuole che la BCE acquisti titoli pubblici, invocando il Trattato di Maastrich, che sta alla base della moneta unica, ma se si analizza a fondo questo trattato, si vede che l’articolo 104 proibisce alla BCE l’acquisto di titoli solo se effettuato direttamente dagli stati emettitori di detti titoli, ma non l’acquisto sul mercato di titoli sul mercato,libero e quindi già in circolazione. Infatti se uno stato vende titoli direttamente alla BCE è come se avesse stampato carta moneta, alimentando la svalutazione, ma se la BCE acquista una parte dei buoni direttamente dai privati questo processo non avviene, anzi si disincentiva la vendita di detti titoli da parte dei privati che temono la perdita di valore degli stessi. In poche parole la BCE avrebbe il compito di stabilizzare il valore dei titoli, ma la Bundesbank lo proibisce, per salvaguardare le proprie banche. Adesso, per frenare o far discendere lo spread, non conta tanto la manovra economica, ma la voglia della BCE di acquistare i titoli dei paesi in difficoltà, sostenendo così l’Euro, e l’influenza che eventualmente potrebbe avere Mario Monti nello spezzare l’asse franco-tedesco che impedisce detti acquisti. In poche parole, tutti quelli che incolpavano il governo Berlusconi di essere causa dello spread alto, ora che con il governo Monti questo differenziale non scende ai livelli di qualche tempo fa, dovrebbero rimangiarsi tutte le cavolate dette in quest’ultimo periodo, specialmente ora che pure la Francia è sotto attacco, dato che, in termini percentuali (quindi non assoluti) il suo spread è aumentato del 380% contro il nostro 180%. Se poi consideriamo pure che fonti autorevoli bisbigliano (nemmeno tanto) che pure l’integerrima Germania da anni barerebbe sull’entità del proprio debito pubblico, escludento dal computo passività per circa 428 miliardi di euro, gererate dalla KfW, (Kreditanstalt fuer Wiederaufbau, una specie di Cassa prestiti che eroga mutui per la ricostruzione), superando perfino il nostro debito pubblico! In poche parole, sarebbe lo stesso escamotage utilizzato dalla Lehmann & Brothers, per cui i debiti della KfW, se non esigibili, dovrebbero essere rifusi direttamente dallo Stato. La nostra Cassa depositi e prestiti invece, con le stesse funzioni della KfW, oltre ad emettere titoli e libretti postali, emette anche obbligazioni non garantite che però sono coperte da garanzia pubblica e conteggiate nel nostro debito…

Viste le bastonate che ci stanno dando, ad iniziare dalle agenzie di rating che tutto fanno meno che il loro lavoro, sarebbe il caso di dire: “Senti da che pulpito viene la predica!”.



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