Come dicevo qui, una delle maggiori attrattive della casa del polacco è il laghetto, o stagno che dir si voglia. Quando siamo entrati in possesso delle chiavi (più di due mesi fa, come mi piace ricordare ai nostri pigri idraulici), l'acqua era putrida e il giardino roccioso intorno era invaso di erbacce.
Luca ed io ci siamo divisi i compiti: io mi sono occupata di mettere a posto il giardino roccioso, mentre lui si occupava della parte acquatica.
Del giardino originale, ho tenuto tutte le piante "volute". Si trattava perlopiù di piante rupestri come la borracina o di aromatiche come il timo, con un angolo dedicato a gigli gialli molto semplici ma d'effetto.
Di nostro, abbiamo aggiunto due ornitogalli, uno giallo e l'altro arancione, e diverse piante officinali/aromatiche: calendula, melissa, maggiorana, salvia e una menta gentilmente regalata da una mia collega.
In due aiuole un po' defilate, abbiamo seminato i fiori per insetti e farfalle dell'Eugea, regalatici un anno fa da un'amica e che non avevano ancora trovato un luogo adatto.
In acqua, non c'era molto se non insetti acquatici e una gioiosa comunità anfibia (qualche settimana fa avevamo trovato pure un tritone). Luca si è dedicato per prima cosa a cambiare l'acqua e renderla meno stagnante, grazie a un doppio zampillo e a un canaletto di scarico verso la boscaglia.
Poi si è posto il problema delle larve di zanzara: è andato in un allevamento vicino al Ticino e ha preso una certa quantità di pesci rossi e piccole carpe koi, che per ora non ci sembrano socievoli come ci era stato detto ma sono molto belle da guardare.
Infine, su istigazione mia e di una certa amica blogger, Luca ha pensato anche alle piante acquatiche.
Da un vivaio ha preso ossigenanti e due ranuncoli acquatici piuttosto rachitici. Dal bosco, ha portato a casa alcune piante di fosso e un'enorme radice di ninfea, che si sta ambientando piuttosto bene.
Ora non ci resta altro che sederci ogni tanto sul bordo del laghetto e goderci la sua meraviglia (insieme alle zanzare, ma tant'è).