Di seguito alcune brevi anticipazioni del rapporto.
L’Europa, e in particolare la zona euro, stanno attraversando una prolungata crisi, di cui si dovrebbe vedere la fine al termine del 2013. Come ogni altro settore, anche la TV ha sofferto a causa del contesto economico, e nel 2012 il mercato televisivo è cresciuto di un modesto 0,9%, raggiungendo un valore di €95.1 miliardi.
I ricavi pubblicitari del settore sono scesi quasi del 4% nel 2012, nonostante il richiamo di due importanti eventi nel corso dell’anno, il campionato di calcio Euro 2012 e le Olimpiadi di Londra.
Anche se continua a crescere, la pay TV rallenta la sua corsa. In ogni caso, con un +3,7% è il segmento più vivace del mercato.
La digitalizzazione delle abitazioni europee continua senza sosta: alla fine del 2012 il 91% delle abitazioni TV in Europa occidentale riceveva la TV digitale. Dopo gli ultimi switch off, circa 165 milioni di abitazioni approfitta dei vantaggi della TV digitale. Tra questi, l’alta definizione è già diventata parte dell’offerta standard nella maggior parte dei paesi. Il prossimo stadio sarà la Ultra High Definition TV, che consente una risoluzione dell’immagine tra le 4 e le 8 volte superiore.
In questo contesto l’Italia presenta un quadro a luci ed ombre. Rispetto ai 5 grandi, è insieme alla Spagna il paese che maggiormente risente della crisi economica pagando pesantemente in termini di riduzione delle risorse pubblicitarie (-12%) ed è quello che vede ridursi maggiormente il numero di abbonati alla pay TV. D’altra parte, insieme al Regno Unito (e la Finlandia) è il primo paese all digital (100%) e presenta anche il maggior numero di canali sul digitale terrestre. Sempre a livello multicanale, presenta il maggior livello di crescita negli ascolti tematici, incrementando significativamente la sua quota in appena due anni (dal 20 al 34%).