Lo Stato/Equitalia e le sue vittime.

Creato il 04 maggio 2012 da Laperonza

Quando un cittadino comune, imprenditore, padre di famiglia, incensurato e irreprensibile, imbraccia un’arma, entra nell’Ufficio delle Entrate col preciso scopo di prendere in ostaggio gli impiegati di Equitalia qualche domanda è lecito farsela.

Ferma restando la deprecabilità dell’uso della violenza che reputo, come sempre, deleteria e controproducente, il caso estremo dell’imprenditore bergamasco che ha preso in ostaggio per quasi una giornata gli impiegati – tutto sommato incolpevoli – dell’Ufficio delle Entrate deve far riflettere. Perché se ora l’autore di questo gesto rischia una condanna grave, certamente la vittima della situazione non è Equitalia.

Equitalia ha un modo di agire delinquenziale, intimidatorio, mafioso. Abusa di un potere che gli è stato arbitrariamente dato e opprime i cittadini anche quando questi esprimono la volontà di pagare i loro debiti. In tutto ciò Equitalia rappresenta lo Stato che poi dovrà giudicare l’imprenditore che ha perso la testa.

Credo che stiamo andando ben oltre l’antipolitica: si va verso l’antistato il che è decisamente preoccupante e pericoloso. Mette i cittadini gli uni contro gli altri (in questo caso l’imprenditore contro gli impiegati dell’Ufficio delle Entrate, anche loro vittime della situazione). Lo Stato che dovrebbe tutelare, aiutare, educare il cittadino veste i panni dell’aguzzino e lo fa con una disinvoltura dovuta soltanto alla perdita del senso della realtà di chi ci governa e amministra. A cosa può portare tutto ciò è facile da immaginare.

Luca Craia


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