Lo strano caso delle Hogan taroccate… un anno prima

Creato il 21 agosto 2015 da Nonnaso @NonnaSo

L’altro giorno passavo davanti a un negozio Bata, e una cosa che ho visto in vetrina ha attirato il mio occhio.

Beh, veramente due.

Si trattava di un paio di sneakers e di un paio di slip-on della nuova collezione autunno inverno, firmate Hogan.

Devo precisare che non ho mai stimato molto la marca, e che ho sempre trovato il prezzo decisamente troppo alto, ma ora ho proprio avuto la conferma di quanto ho sempre pensato: ovvero che certe “marche”, che si posizionano su fascia medio alta, in realtà ci stiano prendendo un pò in giro, rivendendo materiali e fatture di qualità cinese con markup del 500%.

Non ci credete? Ecco la prova:

quello che ho visto in vetrina sono queste scarpe, della nuova collezione fw2015, in vendita alla modica cifra di 280€ e 220€ rispettivamente

Hogan “Rebel” – sneaker – fall winter 2015

Hogan “Rebel” slip on – fall winter 2015

texture

la texture, mi era molto familiare… infatti immaginate il mio stupore nell’accorgermi che non solo sono stata avantissima nel prevedere l’arrivo del trend “tappeto” già questa primavera, ma che ho comprato il tarocco di queste scarpe da Pimkie, lo scorso aprile, a qualcosa tipo  15€ (avevo pure lo sconto quindi non vorrei dire che magari le ho pagate anche 9).

Ci ho fatto tutta primavera e estate (i giorni di pioggia) e la mia amata slip-on “di tappeto”, come la chiamo io, è pronta nella scarpiera per affrontare con orgoglio anche questo autunno e inverno.

non sto scherzando, eccone la prova:

Il materiale, ve lo posso assicurare è lo stesso. Identico. E non posso che sospettare che anche la fattura sia la stessa.

E dunque torno a chiedermi, secondo le note di quel vecchio ritornello che ogni volta mi fa distogliere gli occhi da certe esosissime vetrine: ma a che pro pagare 10 volte tanto qualcosa che si trova altrove, scontato, a prezzo più onesto, a prezzo di fabbrica, o insomma ditela come volete voi?

Ma soprattutto: perchè case di produzione e grandi marchi pensano ancora che i consumatori siano degli scemotti appena saliti dalla campagna, che non sanno guardarsi attorno, fare due conti, valutare qualità e fattura dei prodotti che cercano di rifilarci, rappezzandoci una etichetta che “gli da uno status” ma evitando accuratamente di collimare l suddetta qualità al prezzo?

Detto questo, cinesi forever…