Le notizie di cui parliamo sono quelle che si riferiscono all'addio alla regia di Hayao Miyazaki [news] e alla chiusura dello Studio Ghibli [news], come lo stesso Hayao riferisce nel documentario "The Kingdom of Dreams and Madness" "La chiusura č inevitabile", notizie che hanno gettato nello sconforto fans e appassionati di tutto il mondo.
Ma, come abbiamo giŕ specificato su queste stesse pagine, la "chiusura" di cui il regista insieme al produttore storico dello studio d'animazione Toshio Suzuki parlano, riguarda la fine dei lavori secondo le ultime impostazioni dello studio stesso. Infatti come ogni attivitŕ commerciale anche lo Studio Ghibli ha dipendenti e spese fisse per cui č indispensabile avviare almeno una produzione l'anno per rimanere a galla. E gli introiti degli ultimi titolo non sono stati certo all'altezza tale da coprire questi costi.
Ma andiamo per gradi. Ecco cosa scrive il giornalista freelance Jonatan Järbel.
Lo scorso Novembre č stato accolto dagli studios per un intervista a Takahata riguardo la sua ultima opera La Storia della Principessa Splendente [news]. Quě ha colto l'occasione per chidere del futuro degli studios e Takahata ha ammesso che "crede fermamente che nuovi e grandiosi progetti arriveranno in futuro".
E approposito delle parole di Miyazaki il collega continua con "Non ho mai sentito di un regista che si ritira dalle scene. L'ho sempre esortato a cuntinuare a fare film. Lui comunue continuerŕ a realizzare cortometraggi."
Quando č invece il turno di parlare di se stesso, il regista ad oggi 79enne ammette "di voler assolutamente continuare a fare film, se le forze e la luciditŕ mentale lo consentiranno", parole ulteriormente rafforzate dalla nomination all'Oscar che verranno assegnati tra poche settimane.
Durante la visita agli studios, il giornalista svedese č stato accompagnato da Satoko Takano, una figura che sembra saperne tanto di tutto quello che succede negli studios, che conferma lo stop momentaneo di tutto lo staff ma che ammette la "normale routine quando si conclude la produzione di un film".
Riguardo i principali rumor Satoko aggiunge "no, lo studio non č chiuso. Solamente in mancanza di nuovi progetti al momento siamo in pausa, tutto quě!". E, per rafforzare il concetto, con una risatina aggiunge "Davvero, non abbiamo chiuso!".
Alla fine aggiungo alcune mie personali considerazioni. Gli studios ad oggi sono concepiti come vere e proprie aziende con l'unico obbiettivo di produrre. Artisti e struttura hanno di certo dei costi (alti) da mantenere e dunque ogni studios "deve" produrre titoli con una scadenza fissa per rientrare di tutte le spese (senza dimenticare il pressing dei produttori). Tutto questo incide spesso sulla qualitŕ, sulle storie e dunque sul prodotto finale.
Anche grandi nomi come Pixar, DreamWorks Animation (quest'ultima sempre piů in caduta per le sue scelte) nonchč lo stesso Studio Ghibli hanno prodotto ultimamente opere che non hanno riscosso il successo sperato e spesso hanno fatto rientrare appena i loro produttori dei costi. La scelta di voler realizzare solo opere con storie valide, senza scadenza alcuna (un po come si č fatto nei primi tempi in Ghibli) č, secondo me, una scelta valida. I fans attenderanno magari qualche anno in piů ma si ritroveranno con opere che apprezzeranno per moltissimo tempo.
[ Fra - fonte Expressen - tnks DomenicoV ]