Avendo affrontato l’argomento dell’allattamento nel post precedente, mi sembra giusto terminare la parte riguardante l’alimentazione dei neo-nati con lo svezzamento.
Cos’è lo svezzamento?
Con questo termine si intende il passaggio graduale dall’alimentazione lattea ad una dieta mista.
L’inizio dello svezzamento non può essere uguale per tutti i bambini , ma si tende a fissare come periodo quello compreso tra i 4 e i 6 mesi di vita del bambino.
L’alimentazione lattea intorno a quell’età inizia a non essere più sufficiente per garantire il necessario fabbisogno di crescita del bambino.
Perciò molti pediatri si trovano concordi ad iniziare lo svezzamento tra il 4° e il 6° mese, per evitare nel bambino carenze di ferro e vitamine che iniziano a scarseggiare nel latte materno.
In più dal punto di vista psicologico questo periodo è stato indicato come il migliore da parte del lattante per introdurre alimenti con diversa consistenza dal latte.
É vero anche che fino a qualche anno fa i pediatri facevano iniziare lo svezzamento a 3 mesi, ma oggi molti sono inclini ad allungare i tempi fino ad arrivare al 6° mese.
I motivi che hanno condotto i medici ad allungare il periodo dell’allattamento sono vari, il più importante è che
il latte è l’alimento che favorisce una crescita regolare del bambino.
L’assunzione di cibi ricchi di proteine e sali minerali porta il bambino ad assumere più liquidi quindi ad un sovraccarico renale.
Si suppone che la maturazione intestinale avvenga intorno al 3° mese, quindi uno svezzamento precoce potrebbe portare ad allergie e intolleranze.
Ovviamente sarà il vostro pediatra che dopo aver controllato lo stato di salute del bambino sceglierà con voi genitori il momento adatto per introdurre la nuova alimentazione.
Si possono comunque tenere presenti alcuni suggerimenti per iniziare lo svezzamento:
- Evitare il periodo più caldo dell’anno, anticipando o posticipando lo svezzamento di qualche tempo.
- Offrire al bambino un solo nuovo alimento alla volta.
- Se il bambino rifiuta la nuova pappa non forzarlo e riprovare invece dopo qualche giorno.
Lo svezzamento è condotto seguendo 2 criteri:
- La gradualità,
- La flessibilità.
Pensiamo che si richiede al bambino un enorme sforzo di adattamento, dal punto di vista fisico e psicologico.
Fisico perché con l’introduzione delle pappe si devono adattare l’apparato digestivo e respiratorio alla nuova alimentazione, psicologico perché il bambino è “costretto” a rinunciare al piacere della suzione e in più il bambino non è più tra le braccia della mamma protetto. Il bambino deve adattarsi al seggiolone che lo contiene, a mangiare con il cucchiaino, sono per lui situazioni nuove che richiedono molto spirito di adattamento e che a volte il bambino affronta con diffidenza.
Per questo ogni passo dello svezzamento deve essere affrontato gradualmente, in una situazione calma e serena data dall’atteggiamento dell’adulto.
Lo svezzamento è la prima importante tappa nell’alimentazione dei bambini. Imparano ad avere i propri gusti e forzarli non serve, lo abbiamo visto anche nel post dedicato all’alimentazione al nido.
L’importante è, cari genitori, che seguiate lo svezzamento con il vostro pediatra e che insieme a lui/lei decidiate se inserire prima certi alimenti o altri.