Lo Yin e lo Yang del calcio: dall’acido contro i giocatori alla visita ad Auschwitz della Nazionale

Creato il 07 maggio 2012 da Demi84 @anisport

7 maggio 2012 di Denis Michelotti Lascia un commento

Nella filosofia cinese uno dei principali concetti per descrivere la forza che scorre attraverso tutta la materia dell’Universo è il Tao. Sebbene nel VI secolo a.C., quando Lao Tzu espose la sua dottrina, il calcio ancora non esistesse, è curioso vedere quanto i principi del grande maestro siano applicabili anche al mondo del pallone.Lo Yin (il principio negativo rappresentato dal nero) e lo Yang (il principio positivo rappresentato dal bianco) abbracciano infatti ogni aspetto della nostra vita e, a giudicare dai recenti episodi avvenuti nel nostro campionato più importante, non si può che condividere quanto espresso dal taoismo. Abbiamo già parlato della follia di Genova (clicca qui per leggere) e non ci siamo di certo dimenticati della rissa nel finale di Udinese-Lazio o del raptus che ha colpito una persona tendenzialmente pacata come l’ormai ex allenatore della Fiorentina Delio Rossi, passato dal bianco al nero in pochi istanti.

Basta aprire il sito dell’ANSA poi per leggere rapidamente le ultime battute d’agenzia ed anche qui veniamo  subito a contatto con i due colori. Domenica il centrocampista del Bologna Gaby Mudingayi ha comprato ben cento biglietti per la partita che i rossoblù hanno giocato contro il Napoli e li ha regalati a senzatetto e profughi del capoluogo emiliano. Il giocatore ha replicato un’iniziativa già messa in piedi in occasione di Bologna-Genoa, contribuendo al lavoro di “Piazza Grande”, l’associazione che da anni si occupa di aiutare i clochard nella città delle due torri.

Da questa velata di bianco si passa poi alla macchia nera che giunge dall’Argentina, dove, prima di un quarto di finale dal Campionato dell’interno (serie C), i giocatori della squadra ospite dello Sportivo Fernandez di Santiago del Estero sono stati aggrediti dagli ultrà di casa. I tifosi dell’Aguilares de Tucuman hanno gettato acido e benzina contro i malcapitati provocando loro bruciature di primo grado. Non contenti poi si sono intrufolati nello spogliatoio degli ospiti intimidendoli con dei coltelli.

Una bella notizia arriva invece dalla nostra Nazionale che, per volontà della FIGC e del CT Prandelli,  il 6 giugno si recherà ad Auschwitz per una visita all’ex campo di concentramento. ”Andremo ad Auschwitz per rendere onore e omaggio alla memoria di chi lì ha perso la vita” ha dichiarato il presidente della Federazione Abete, che ha anche evidenziato come la Nazionale voglia essere un simbolo del paese anche per i valori che trasmette. In questo ha senza dubbio grande merito una persona come Cesare Prandelli, che nella sua vita ha avuto modo di constatare più volte come il bianco e il nero siano due facce della stessa medaglia e che rappresenta certamente una delle persone più positive dell’ambiente. Noi ci auguriamo che in molti possano prendere esempio da lui.

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