Lo zafferano

Da Pranzodifamiglia

Detto “Crocus Sativus” da Linneo, lo zafferano deriverebbe dal termine ebraico “karkom” modificato dai fenici in “krakhom.” L’etimo del nome italiano “zafferano” deriva dal termine arabo “jafaran” trasformato dal persiano “sahafaran” derivante dalla parola “asfar” che significa giallo.

Una delle  spezie più  antiche, da sempre venerata e da sempre commerciata, ha visto nei secoli commerci, migrazioni, viaggi e miti.

Da sempre medicina e elemento per cosmetici, lo zafferano oltre ad avere anche valenze religiose e allo stesso tempo afrodisiache, serviva per colorare le vesti, per preparare unguenti e profumi, per  tingere le bende delle mummie, ma anche per abortire, viste le sue potenti proprietà emmenagoghe. (cioè con facilità di stimolare il movimento del sangue , soprattutto mestruale)

Abbiamo prelevato queste pillole di  informazioni dal sito degli amici Croco e Smilace

http://www.crocoesmilace.it/10-cose-da-sapere-sullo-zafferano/

Lo zafferano è usatissimo in cucina, l’esempio più famoso è sicuramente il risotto alla milanese deliziosamente giallo e con questo profumo così particolare.

Noi lo usiamo talvolta per colorare di giallino i biscotti che facciamo senza uovo, che altrimenti sarebbero decisamente “pallidi” (avendo cura di sciogliere lo zafferano in polvere in un pochino di acqua tiepida e poi unire agli ingredienti dell’impasto) .