Lo zen e l'arte di ammazzare il proprio cane

Creato il 16 gennaio 2014 da Luca Valenti
Dopo l'insindacabile successo di “ lo zen e l'arte di uccidere i genitori” e la fragorosa attesa per il mai pubblicato “lo zen e l'arte di offendere per beneficenza”, ideato per spiegare come tale pratica (caposaldo di certa cultura zen in auge durante tutto il X secolo e commutata da tradizionale comportamento sociale in ferrea legge dallo shogun Minamoto Yoritomo nel 1192) sia in Giappone modus agendi quasi inconscio nel quotidiano collettivo, Kyoshi Ayello torna alle stampe con un nuovo saggio sull'arte di sapersi muovere con stile e calma nel caso si decidesse di ammazzare il proprio cane.
La calma mentale, le tecniche di respiro, lo zazen (坐禅) pre-atto, la recitazione di piccoli haiku, la meditazione su brevi kōan, ma anche la preparazione del te e la meditazione in autostrada o la pianificazione per lo smaltimento della carcassa sono piccoli consigli che il maestro esorta a porre in opra prima della somma decisione, giusta o no che sia, in modo tale da essere in armonia con l'universo tout court. Le camere a gas per cani randagi, comunissime in Giappone, sono disdegnate dal maestro Ayello a favore del recupero di una antica pratica zen del IX secolo, quella del kyôsaku, più noto come bastone da percosse silenziose, che, se usato nei modi e con la lentezza esatta potrebbe risultare, oltre che ottimo per il raggiungimento del Satori, piacevole anche all'animale.


LO ZEN  E L'ARTE DI AMMAZZARE IL PROPRIO CANE

KYOSHI AYELLO
CENTRO STUDI IOGA VITERBO
1001 pag. 28.00€

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