E’ stata nominata e rinominata. E’ stata, insieme a Pietro Grasso, celebrata da partiti e giornali come simbolo di cambiamento e rinnovamento. Il verità la Boldrini non è che un “paraculo” (come entità non come aggettivo). Una foglia di fico. Una brava persone accuratamente selezionata per coprire personaggi che sanno benissimo di essere impresentabili, ma che in questo modo continuano a sopravvivere. Una difenditrice della partitocrazia, in pratica. La Boldrini, nominata alla Camera per grazia di Vendola, entrata in Parlamento grazie alla coalizione farlocca con il PD, eletta presidente della Camera a tavolino e indignata quando serve è la chiara materializzazione dello zerbino della casta. Uno tappetino spazzolato e ben curato dai partiti ma che inevitabilmente emana polvere e puzza di anti-democrazia.