di Ludovico Galleni*
*docente di Zoologia generale ed Etica Ambientale presso l’Università di Pisa
Grazie ancora di andare avanti con la discussione sul mio articolo per “Nuova Secondaria” anche perché mi permette di chiarire meglio il mio pensiero (almeno spero). Rispondo al commento del prof. Fasol: all’inizio c’era il Verbo e siamo perfettamente d’accordo. Ma è un inizio teologico e non scientifico tanto è vero che non è assolutamente necessario farlo corrispondere al Big Bang, anzi sarebbe un grave errore.
Detto questo abbiamo delle leggi generali dell’evoluzione dell’universo che la scienza studia col proprio metodo, che poi queste leggi (e se sbaglio correggetemi perché non è il mio mestiere) si siano formate subito dopo il Big Bang nell’era di Plank o in qualche altro momento della storia dell’universo o dei multiversi…indubbiamente ora ci sono e la scienza le studia coi proprio metodi. Il Concilio nella “Gaudium et Spes” ci dice che:
- L’esperienza dei secoli passati, il progresso della scienza, i tesori nascosti nelle varie forme di cultura umana, attraverso cui si svela più appieno la natura stessa dell’uomo e si aprono nuove vie verso la verità, tutto ciò è di vantaggio anche per la Chiesa (n. 44)
- Perciò la ricerca metodica in ogni disciplina se procede in maniera veramente scientifica e secondo le norme morali, non sarà mai in reale contrasto con la fede, perché le realtà profane e le realtà della fede hanno origine dal medesimo Iddio (n. 36)
- A questo punto ci sia concesso di deplorare certi atteggiamenti mentali, che talvolta non mancano nemmeno tra i cristiani, derivati dal non avere sufficientemente percepito la legittima autonomia della scienza e che suscitando contese e controversie, trascinarono molti spiriti a tal punto da ritenere che scienza e fede si oppongano tra loro (n. 36)
Quindi i progressi della scienza ci permettono di comprendere più appieno la natura stessa dell’Uomo e a promuovere nuove vie verso la verità…ma anche occorre rispettare la legittima autonomia delle scienze che quindi rispondono al metodo scientifico. E il Concilio, che finalmente è un Concilio senza condanne e anatemi, comunque deplora chi non rispetta la legittima autonomia della scienza: chi dunque segue ipotesi contrarie al metodo della scienza come appunto l’Intelligent design va incontro alla deplorazione del Concilio e quindi di fatto va contro una precisa disposizione del magistero…
In principio era il Verbo, ma poi la creazione viene studiata con i metodi della scienza. E sono loro che ci danno indicazioni sul rapporto tra il Verbo o la Sapienza di Dio e il piano di Dio. Quindi non ci sono ulteriori interventi di Dio, perché chiaramente la scienza nella sua legittima autonomia ha ormai dimostrato la fondamentale importanza di quelle che si chiamano le cause seconde. D’altra parte anche la teologia rifugge da questa prospettiva: ho più volte scritto come mi risulti inaccettabile l’idea di un Dio che monta in maniera perfetta la zampa di un Coleottero o (per dirla con gli autori dell’’Intelligent design) il ciglio di un batterio, poi si distrae e lascia che un bambino muoia di anemia falciforme… In fondo l’Intelligent design, come scrisse Newman, è una teoria platonica, quindi pagana che, anche se storicamente importante, poco o nulla ci dice del Dio Cristiano e quindi a conti fatti oggi non interessa neppure alla teologia, almeno quella cattolica. Newman è stato uno dei santi di questi ultimi anni che mi hanno veramente entusiasmato insieme a Rosmini.
Dio crea la creazione ma non le creature e quindi lascia che le cose si facciano, per usare la bella espressione di Teilhard.. ma un modello preciso emerge: l’evoluzione (e qui seguo appieno il programma di ricerca scientifico teilhardiano ) muove verso la complessità e la coscienza. Non perché Dio la guida, ma perché si muove per cause seconde. I meccanismi sono una perfetta (a mio parere) sintesi tra caso e necessità, determinismo, probabilismi e fattori aleatori. Tutto questo ha una conseguenza fondamentale: è un universo che è creato per accogliere la creatura libera in una libertà talmente totale che, se usata in maniera perversa può addirittura portare la creatura ad uccidere il Creatore.
Vi è un importante valore teologico che è quello del muovere verso la libertà e del libero arbitrio che permette la alleanza liberamente scelta, ma questo mi sembra perfettamente dimostrato dalla scienza contemporanea, senza bisogno di disegni più o meno intelligenti. Per quel che riguarda la “materia bruta”, tutta l’evoluzione (compresi quindi il superamento di vari stati di complessità e la nascita della vita) è tutta basata su eventi che sono stati spiegati o che stiamo spiegando, o che comunque si potranno spiegare con le cause seconde.