Da proprietà di un boss della camorra a “Casa dei padri separati”: anche Torre del Greco accoglie i cosiddetti nuovi poveri, i papà divorziati senza fissa dimora. E’ la quarta città d’Italia ad aderire all’iniziativa, dopo Bolzano, Terni e Milano.
Promotrice dell’iniziativa che ha permesso l’apertura della nuova Casa di Torre del Greco è Serena Albano, assessore di Santa Maria la Nova: “E’ una battaglia di civiltà che stiamo portando avanti, insieme a tanti altri. Nel giro di due settimane ci sarà un avviso pubblico per l’assegnazione dell’immobile alle associazioni. Questi appartamenti dovranno essere gestiti economicamente e non è sempre facile per le associazioni far fronte a tutte le spese. Ma assegnare una casa a questi padri in difficoltà, significa assicurare loro una casa in cui poter stare con i proprio bambini dignitosamente e, sopratutto non mettere a rischio il proprio diritto di vederli e di prendersene cura”.
Nonostante le difficoltà, ogni anno sono sempre di più le coppie che mettono fine al loro matrimonio davanti ai giudici: solo a Napoli e in Campania le separazioni sono state 7.900 e la durata media del procedimento giudiziario di separazione supera i 1.000 giorni. “La crisi economica - spiega Valentina De Giovanni, presidente dell’Ami (Associazione Matrimonialisti Italiani) - ha inciso molto sul reddito dei separati che sono da considerare, ormai, i nuovi poveri. Al Sud, anche se non si va d’accordo, si resta sotto lo stesso tetto perché costa meno. Separarsi significa raddoppiare le bollette, pagare due condomini, mantenere due case: per molti non conviene. Per aiutare le persone che si trovano in questa situazione, si applica un tariffario calmierato e poi lo Stato garantisce, a certe condizioni di reddito, l’accesso al gratuito patrocinio”.