LOCANDA DELLE FATE - Live al Club Il Giardino - 25/04/2015
Pubblico delle grandi occasioni per un altro dei gruppi storici della musica "colta", per la quinta serata del Prog Fest nel club veronese. Erano di scena gli astigiani de la Locanda Delle Fate,una delle tante band che può vantare l'Italia in questo genere, che ebbe il suo momento di fulgore negli anni '70. Un prog sinfonico abbellito negli arrangiamenti, con testi rigorosamente in italiano. Testi che hanno, in questo caso, altrettanta importanza della musica, in un mondo, il prog, che ha fatto dell'anglofilia la sua bandiera, non sempre in giusta misura. Il loro primo album risale al 1977, forse in ritardo per quello che succedeva in quegli anni, quando il progressive stava scemando per lasciare il posto ad altre forme espressive. Quel lavoro si chiamava: FORSE LE LUCCIOLE NON SI AMANO PIU. Inutile dire che é stato eseguito nella sua pressoché totale interezza. Leonardo Sasso (voce), Max Brignolo (chitarra), Giorgio Giardino (batteria), Luciano Boero (basso e chitarra acustica), Oscar Mazzoglio(tastiere) e Maurizio Muha(pianoforte e moog) hanno dato vita ad un buon concerto, che il pubblico ha apprezzato con scroscianti applausi e rendendosi in qualche modo partecipe durante le divagazioni filosofiche tra un brano e l'altro di Sasso. C'é stato spazio ovviamente per brani che la band scrisse sempre in quell'epoca, ma che videro la luce molti anni dopo, perché come spiega giustamente Boero, le case discografiche pretendevano, non credendo più in un certo tipo di musica, che le band stravolgessero il loro modo di far musica, verso un modello più commerciale, ma senza dubbio più piatto. Ecco quindi l'esecuzione di La Fine, pezzo contenuto in Homo Homini Lupus uscito nel '99, che parla filosoficamente della conclusione della vita. La stessa Homo Homini Lupus, con testo scritto in latino sarà eseguita più avanti. Molto significativi i pezzi contenuti su The Missing Fireflies, che come dice il titolo, sono i brani che mancavano all'epoca e che hanno visto la luce su questo lavoro uscito nel 2012. Ecco quindi: Crescendo, Sequenza Circolare (con Muha sugli scudi al pianoforte), il bellissimo brano LaGiostra, l'intima Non Chiudere A Chiave Le Stelle e Vendesi Saggezza. Un concerto che é andato aumentando di tono e che ha avuto una toccante conclusione al momento del bis, dove il gruppo ha tributato un omaggio ad un grande della musica italiana e del genere come Francesco Di Giacomo, eseguendo R.I.P., pezzo dal primo lavoro del Banco. Tributo di applausi finali, non senza aver ricordato che la band sarà presente al Prog Sud di Marsiglia, tra un paio di settimane, rassegna organizzata da qualche anno dal chitarrista degli Eclat, Alan Chiarazzo. E' sempre piacevole quando una band italiana "esporta" le proprie cose in giro per l'Europa.