LocoCycle – Recensione

Da Videogiochi @ZGiochi
Recensione del 17/02/2014

PC - Xbox 360 - Xbox One TESTATO SU
PC

Genere: Azione

Sviluppatore: Twisted Pixel Games

Produttore: Microsoft Studios

Distributore: Digital Delivery

Lingua: Inglese (sub ITA)

Giocatori: 1

Data di uscita: 22/11/2013

VISITA LA SCHEDA DI LocoCycle

Folle, geniale e malato La versione per Xbox One al lancio era troppo costosa

Direzione artistica eccezionale e centinaia di citazioni Sporadici cali di frame rate nelle fasi di transizione

Divertimento assicurato e tonnellate di contenuti extra sbloccabili Graficamente non è al top

Dopo appena otto anni dalla sua nascita, il team di Twisted Pixel Games è ormai conosciuto ed apprezzato in tutto il mondo. Superato un inizio abbastanza difficile, l’azienda situata ad Austin, in Texas, s’è fatta coraggio per proporre su Xbox Live Arcade alcuni titoli molto divertenti come The Maw, ‘Splosion Man, Comic Jumper e Ms. Splosion Man, ai quali ha fatto più tardi compagnia un titolo esclusivo per Kinect: The Gunstringer. Tra comparse più o meno riuscite, anche su PC, il team americano si è così rimesso al lavoro per regalare fin dal day one di Xbox One – e da un paio di giorni anche su PC e Xbox 360 – un nuovo titolo in formato digitale: LocoCycle.

Il gioco, particolare e malatissimo, come consuetudine Twisted Pixel Games, mette in risalto anche il fatto che gli sviluppatori siano fiduciosi di poter continuare a lavorare su un hardware piuttosto vetusto come quello di Xbox 360, in particolar modo grazie all’utilizzo di un motore grafico proprietario molto scalabile, pur se poco performante in termini qualitativi generali. Ovviamente c’era da superare l’ostacolo “esclusività”, data dal fatto che, nell’ottobre del 2011, lo stesso team è stato acquisito da Microsoft Studios; fattore, questo, che in un certo senso ha impedito a molti dei loro prodotti di approdare celermente su altre piattaforme. Ma vediamo nel dettaglio cosa ci attende in questo LocoCycle.

“MI NOMBRE ES PABLO”

Immaginate un evento speciale in cui sono state invitate le più grandi figure politiche e militari del mondo, poi aggiungete I.R.I.S. e S.P.I.K.E., due moto tecnologicamente avanzate che valgono oltre trecento milioni di dollari l’una. Belle donne ogni dieci brutti ceffi, champagne e birra, una presentazione semplice e veloce, le prenotazioni agli acquisti aperte. Senonché, un cambio improvviso delle condizioni climatiche decide di entrare in gioco, e di lì a poco un fulmine si abbatte su I.R.I.S., proprio mentre una guardia del corpo la riportava in garage. Nasce e parte così LocoCycle e quanto visto è solo una piccola parte dell’opera di pazzia e stupore orchestrata dal team di sviluppo. La moto investita dal fulmine è ormai “impazzita”, ha preso consapevolezza del mondo che la circonda e vuole esser libera. Non prima che il suo costruttore Pablo, nel gioco definito come “ingegnere”, ma ci verrebbe da classificarlo come meccanico un po’ sbadato e fannullone piuttosto, l’abbia rimessa a posto ripristinato i circuiti elettrici, ormai andati. Invece no, un banale annuncio in TV stimola la voglia di libertà di I.R.I.S. che, senza pensarci due volte, fugge via trascinando il povero Pablo con sé. La colpa del meccanico? Quella di aver cercato di riparare una moto ormai irreparabile e, nel mentre, di essere rimasto impigliato coi pantaloni ad essa. Inseguiti da S.P.I.K.E. e da un numero altissimo di criminali – facenti parte di un cartello multinazionale per la produzione di armi – i due protagonisti del gioco dovranno letteralmente correre a più non posso per sfuggire alla cattura che per un obiettivo così grande, la ricerca della libertà da parte di un potente mezzo militare come I.R.I.S., è soltanto il minore dei mali previsti.

È questo il preambolo alla nuova avventura confezionata da Twisted Pixel Games, un concentrato esplosivo di situazioni grottesche ed imbarazzanti, ma dannatamente divertenti, per quello che può benissimo esser definito come un live action racer game! Difatti, tra una fase di gameplay ed un’altra, si alternano dei filmati Full HD in live action, con un cast di attori molto valido; filmati che creano i giusti presupposti ed elevano l’interesse del giocatore sulle vicende di gioco, come mai malate, deliranti e piene zeppe di rimandi e citazioni alla letteratura, ai film e ad alcune perle videoludiche. Tra soldati kamikaze ricoperti di TNT ed altri armati di asce, tra surfisti, anch’essi kamikaze, e mech, o scienziati (gli stessi già visti in ‘Splosion Man e Ms. Splosion Man, esatto! NdR) e svariate altre tipologie di nemici, veicoli, imbarcazioni o portaerei, LocoCycle è frenetico dall’inizio alla fine. Elicotteri da abbattere, sezioni su binario contro boss, scontri all’ultimo colpo ed una velocità media folle, alla quale si aggiungono i pericoli di percorrenza in strade piene di traffico, fanno parte di un titolo che diverte, più a piccole dosi che se gustato tutto d’un fiato. E poi obiettivi secondari come il raggiungimento di un posto di blocco o l’abbattimento di un numero di nemici ed altro, entro una quantità di tempo prestabilita, quindi sezioni di riparazione in cui Pablo dovrà aggiustare I.R.I.S. afflitta da continui problemi dopo la scarica di milioni di volt, causa scatenante dei problemi del duo. Tutto questo è LocoCycle, che non si fa mancare nulla, nemmeno sequenze in Quick Time Event alle quali corrispondono mosse e contromosse speciali davvero spettacolari, da produzione action di prima qualità. Avanzando di livello, la difficoltà cresce e ci troveremo a contrastare un numero di nemici sempre più elevato, eseguendo combo sempre più spettacolari, mosse speciali come quella che ci consente di lanciare Pablo contro i nemici, ottenendo così valutazioni tanto maggiori quanto perfette e prive di sbavature sono state le fase in-game. Ogni livello, per poter esser portato a termine con la valutazione maggiore, richiederà più tornate, dato che lo score globale è una media del tempo impiegato, della vita consumata e della qualità delle fasi QTE o speciali introdotte in esso. Tutto ciò, chiaramente, fa aumentare la longevità che comunque si attesta tra le 6-8 ore a run. Alla valutazione è legato anche un numero di punti esperienza che ci permetterà di potenziare il nostro mezzo nelle sezioni di combattimento, in quella salute e turbo, o nell’ultima che riguarda il potenziamento delle armi di I.R.I.S., dotata di mitragliatrici oltre che di una parlantina efficace su Pablo tanto quanto divertente nel contesto di gioco, ricordando a tratti anche Portal! C’è poco da rimproverargli a livello di gameplay, si tratta di una produzione molto bizzarra, col giusto grado di sfida se si vogliono ottenere i punteggi più elevati ed entrare tra i primi posti della classifica online, ed il sistema di upgrade e sblocco di nuove abilità lo rendono un prodotto leggero, ma al tempo stesso tutt’altro che poco profondo. Almeno se paragonato a quanto messo in mostra da molti altri titoli digital delivery degli ultimi anni.

BEARD

La rigiocabilità, a cui abbiamo già accennato, si mantiene su buoni livelli anche grazie ai tantissimi extra sbloccabili inseriti, che andranno acquistati in base ai punti realizzati nelle fasi di gioco. Come da tradizione di Twisted Pixel Games, potrete sbloccare informazioni approfondite sul gioco, bozzetti, brani audio, il cast dei personaggi che ha preso parte alle parti registrate e tanto altro. La bontà dei contenuti non toglie però gli evidenti limiti tecnici del motore proprietario, il BEARD, introdotto come al solito da una breve scenetta video molto divertente. Se la qualità dei live action è esaltante, non possiamo dire lo stesso delle parti giocate che, pur non soffrendo di cali di frame rate, appaiono graficamente poco appropriate per un titolo di fine 2013 o inizio 2014. Un limite a cui il team di sviluppo dovrebbe porre rimedio, anche se in fin dei conti l’estrema velocità del gioco e le tante risate che ci aspettano nascondono bene questo malus. Piccoli problemi di frame rate invece li troviamo nelle fasi di transizione, o di stacco, tra una scena giocata ed una filmata, a cui il team di sviluppo dovrebbe porre rimedio tramite qualche patch. Infine il comparto sonoro, stupendo nel doppiaggio in Inglese, con Pablo che spesso e volentieri si esprimerà in Spagnolo, supportati da sottotitoli in Italiano, ed ottimi gli spezzoni audio e gli effetti sonori introdotti.

Una delle cose che più di tutte possiamo rimproverare a LocoCycle è il prezzo della versione su Xbox One, probabilmente una delle cause scatenanti le bassissime valutazioni ottenute tre mesi fa. Ben venti gli euro richiesti, situazione che da qualche giorno è notevolmente migliorata grazie all’uscita delle versioni su PC e Xbox 360: 9,99 € per le versioni Xbox One e Xbox 360, e 8,99 € per quella su Steam. Visto che la stiamo mettendo giù a numeri, continuiamo ancora per un po’. Le tre versioni differiscono tra loro soprattutto per il peso in termini di download: si passa dai 13,17 GB della versione su Xbox One agli 8,4 GB della versione su PC. Il fanalino di coda è quella per Xbox 360 che – anche a causa di una qualità visiva ben minore, anche nei soli filmati video – richiederà 1,99 GB di spazio per il gioco più un supplemento chiamato “pacchetto dati” dal peso di 1,98 GB. Insomma, si parla di download non proprio contenuti, ma in questo caso ce la sentiamo di smentire quanto pensato da molti: la scarsa ottimizzazione in tal caso c’entra poco e niente, vista la particolare natura di LocoCycle sono i file video, che vanno a comporre un vero e proprio mini-film, a richiedere così tanto spazio su disco (si parla di alta definizione). Il motivo di tanto astio nei confronti di questa opera è però un argomento di discussione interessante o, secondo il punto di vista di alcuni, banale.

Dove ha sbagliato Twisted Pixel Games? Sembra di tornare indietro nel tempo, quando una delle loro migliori opere (Comic Jumper, esclusiva Xbox Live Arcade), vera e propria meteora digitale del servizio di Xbox 360, fu considerata pochissimo da critica e pubblico. Tutto questo potrebbe portare a pensare che il team di sviluppo abbia osato fin troppo, almeno su un sistema chiuso come quello di Xbox One, con potenziali acquirenti interessati alla solita solfa: sparatutto, platform, giochi sportivi. E che LocoCycle non rientrasse proprio nel genere di titoli che quegli stessi acquirenti cercavano dopo aver effettuato l’acquisto di una console next-gen da circa cinquecento euro. Tutto ciò, al contempo, rivela quello che è un nervo scoperto nel panorama console e per produzioni – siano esse digitali o in formato retail – che tentano di distinguersi dalla massa, non per una forma di hipsterismo dei developers, piuttosto per proporre qualcosa di fresco, nuovo, a volte geniale, al “grande pubblico” che spesso e volentieri grande non è, a giudicare dagli strazianti giudizi e dai pareri avventati lanciati addosso a LocoCycle, ma non solo. Siamo perciò sicuri che, anche per l’onestissimo prezzo della versione per computer, l’ultima fatica del team di sviluppo americano possa trovare un gran numero di estimatori nella community Steam – come peraltro sta già accadendo, con entusiastici pareri e topic di elogio nel forum – proprio perché quel genere di pubblico è più abituato e preparato a produzioni geniali come LocoCycle, pur se non esente da difetti.

IN CONCLUSIONE
LocoCycle è uno dei titoli in digital delivery più folli e strani che siano mai stati messi in commercio. Non accontenterà tutti: molti lo ameranno, altri lo odieranno, ma è ben lontano dall'essere un titolo inutile e fine a se stesso, come fin troppi lo hanno considerato. La formula di gioco orchestrata dal team di sviluppo americano è fresca, coinvolgente, spassosa ed irriverente, e le centinaia di citazioni e contenuti extra sbloccabili, uniti a fasi gameplay dalla semplice concezione eppure originali, lo rendono un videogioco imperdibile per chi apprezza le novità, o semplicemente le cose strane. ZVOTO 7
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