Lodi del corpo maschile / Le corde vocali (la voce) – su Vibrisse

Da Icalamari @frperinelli

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Ringrazio Giulio Mozzi e Alessandra Celano per aver dato spazio su Vibrisse alla mia celebrazione delle corde vocali maschili. Il timbro della voce è un carattere sessuale secondario, ma per i miei gusti gioca un ruolo di primaria importanza come fattore seduttivo.

A dire la verità la prima persona di sesso maschile che mi è venuta in mente come oggetto di lode è il mio bambino. A lui sono riferite le strofe di questa “canzone” di ispirazione petrarchesca, che si possono leggere anche qui.

Maschietto mio, benché tu parli piano
nei sussurri al risveglio
(“Mamma!”) che in seno a me cercan conforto,
delizia e croce è il tuo vociar squillante. Meglio
dello sgolarmi invano
fa il tacer: taci a tua volta. Sì, è contorto,
ma la tua voce certo la sopporto.
M’inorgoglisco se m’accorgo e sento,
giorno per giorno, come si rafforza
il timbro, come orza,
diretta verso il porto, la prua al vento.
Laringe e glossa, che ora impieghi a stento,
saranno vigorose.
Col tuo cordame scalerai montagne,
fanciulle come spose
prenderai al lazo, e scaccerai magagne.
Bimbo, mangia lasagne
che sei magretto, e irrobustirti devi,
perché tu possa presto contrastarmi
senza bisogno d’armi,
o mettere sulla mia testa i piedi.
C’è il trucco, non mi credi?
Quando alla donna amata
vorrai far rivaler le tue ragioni,
lancia una sola occhiata,
e dille “t’amo”, tenendo bassi i toni.

Nota: Ho cercato di comporre una canzone breve, riprendendo lo schema della petrarchesca Italia mia, benché ’l parlar sia indarno.


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