Negli anni passati avevo letto due soli romanzi di Lois, ma invece di dedicarmi alle sue opere più note mi ero immersa in quelle apparentemente a me più congeniali: i romanzi fantasy.
Sopravvissuto a una lunga prigionia, ma distrutto nel corpo e nello spirito, Cazaril ritorna nei domini della nobile casata per cui aveva servito come paggio ed è nominato, a sorpresa, tutore di Royesse, bella e intelligente sorella dell’erede al trono, un giovane quanto mai impetuoso e avventato. Ma quel nuovo ruolo mette in allarme Cazaril, proprio perché lo riporta nel luogo che più lo spaventa: la corte di Cordegoss, dove i pericolosi nemici che lo avevano messo in catene ora occupano posti di grande potere. Ma non sono soltanto gli intrighi di alcuni traditori a preoccupare Cazaril e la principessa Royesse, poiché c’è anche una terribile maledizione, che pende come una spada sull’intera stirpe di Chalion e su coloro che le sono fedeli.
Bene, per un bel po’ non mi è importato granché di Cazaril. Mi faceva pena, ma appassionarmi al suo destino? Ci sono intrighi, ma comunque hanno impiegato davvero troppo tempo ad avvilupparmi. Il finale è scritto bene, e la conclusione risolleva molto la storia, ma l’idea di iniziare un altro libro e faticare così tanto all’inizio prima di divertirmi non mi ha mai attirata, perciò ho abbandonato la vicenda. Il romanzo, pur facendo parte di una trilogia, è autoconclusivo, quindi non sono nemmeno rimasta nel bel mezzo della storia.
Ora, finalmente, sono passata ai Vor. Ma giusto per andar cauta ho scelto un librettino piccolo, di quelli che si leggono in poco tempo: Miles Vorkosigan. L’uomo del tempo. E qui siamo su un altro livello, pur su una storia piuttosto breve. I limiti fisici di Miles ci vengono spiegati brevemente, così come i privilegi dovuti al fatto di essere figlio di suo padre, ma quello che conta sono le decisioni del giovane. Il fatto di commettere errori, ma di saper imparare da loro. Di essere testardo, e voler capire il perché delle cose. Di non essere un supereroe, capace di tutto ed esente da ogni dubbio. I dubbi sono una cosa che rendono Miles umano, perché sono le nostre scelte a definirci come persone. E a volte le scelte sono difficili, e anche dopo averle compiute non si può essere sicuri che fosse la scelta giusta.
Una scelta io l’ho fatta: so che leggerò altri libri di questa scrittrice.