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Lombardia, in dirittura d’arrivo la legge sulle Cave

Da Ediltecnicoit @EdiltecnicoIT
Lombardia, la legge sulle Cave in dirittura d’arrivo

Il progetto di legge della Regione Lombardia sulle cave e la pianificazione dell’attività estrattiva, già approvata dalla giunta a fine aprile (leggi anche Lombardia, cambiano le regole per cave e attività estrattiva), è stata presentata alla VI Commissione del Consiglio regionale dall’assessore all’ambiente Marcello Raimondi.

La discussione porterà in tempi brevi all’approvazione della legge che ridisegnerà le regole delle attività estrattive nelle cave del territorio lombardo. Tutela del territorio, incentivazione al recupero degli inerti e un Marchio di Qualità del materiale estratto dalle cave sono alcuni dei punti forti del progetto di legge.

Tutela del territorio
Per tutelare il territorio, la nuova legge in discussione prevede l’obbligo del recupero dei lotti, massimo triennali. Per limitare le aree adibite a cantiere per l’estrazione degli inerti, i lotti dovranno essere recuperati mano a mano che avanzano.

Incentivi al recupero degli inerti
Cuore del provvedimento è il riutilizzo dei materiali. Questo significa che la cava deve essere l’estrema ratio, l’ultima istanza per reperire materiale.

“Si dovrà individuare il fabbisogno già soddisfacibile coi materiali riciclati”, ha spiegato Raimondi, “in modo da poter ricorrere solo in seconda battuta alla cava. In più sono previsti importanti processi di compensazione ambientale”.

Per facilitare il processo di recupero, si potranno localizzare impianti di trattamento di rifiuti inerti direttamente in cava. Le autorizzazioni di questi impianti sono delegate ai Comuni, unitamente all’autorizzazione della cava.

Materiali inerti con il Marchio di Qualità
Con l’obiettivo di favorire l’incremento della competitività delle imprese lombarde del settore verranno istituiti dei marchi di qualità dei materiali inerti e con il riconoscimento di incentivi alle ditte che operano secondo criteri di qualità produttiva e ambientale.

In tal senso acquisisce un ruolo significativo l’Arpa. Non solo nella definizione del piano di monitoraggio ambientale, ma anche per il suo coinvolgimento nella procedure di VAS (Valutazione ambientale strategica) e VIA (Valutazione impatto ambientale).  

Un nuovo iter di pianificazione dell’attività estrattiva
Dovrà essere prerato un atto di indirizzo, che definisca le linee guida sulle quali dovranno innestarsi poi le singole pianificazioni provinciali.

Le Province potranno predisporre i programmi di localizzazione della cava sul loro territorio. Diventa così decisivo il ruolo delle Province sia nella determinazione del fabbisogno di materiale che per la localizzazione delle cave, come anche per la destinazione finale delle aree di cava.

Una volta adottati, questi programmi saranno trasmessi per l’approvazione alla Giunta lombarda, previo parere della Commissione consiliare competente (che quindi acquisisce potere di verifica e controllo molto importante). Sono stati inoltre introdotti meccanismi preferenziali per l’inserimento nei Programmi dei poli estrattivi, per i quali intervengono accordi preliminari fra Comune e operatore. Questo privilegia la condivisione a livello locale delle scelte ubicative, valorizzando in maniera decisiva il ruolo dei comuni.

Fonte Regione Lombardia


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