Lombardia: l’ndrangheta d’importazione, tra regola e vangelo

Creato il 12 gennaio 2014 da Yellowflate @yellowflate

Lombardia, terra ‘ndrangheta. Lì ad oltre 1000 chilometri dalla terra d’origine le ”ndrine calabre sono riuscite ad interagire nel territorio così bene tanto da mettere in piedi un vero e proprio esercito. Secondo quanto rilevato dalle recenti indagini il crimine calabrese tra Corsico e Buccinasco, potrebbe contare su un vero esercito.

Qualche giorno fa l’arresto di  Agostino Catanzariti ha messo in luce qualche aspetto nuovo, intato Catanzariti sarebbe il vangelo, ma anche colui che poteva agire  per conto di Rocco Papalia, un “supercapo” dell’organizzazione. Lo si sarebbe appreso in delle intercettazioni ambientali dove si sentirebbe un dialogo di Michele Grillo.  Intanto anche se alcuni capi sarebbero in carcere sul territorio potrebbero esserne rimasti altri o almeno qualcuno potrebbe ereditare il posto e dunque agire di conseguenza.

Ad esempio ci sarebbe un uomo, uno particolare, detto U Sparitu, al secolo Rocco Barbaro  nato a Platì il 30 giugno 1965 che però non è indagato anche se potrebbe essere uno dei nuovi referenti dell’ndrine in terra di Lombardia. Prima di Barbaro pare che il ruolo fosse di  Pasquale Zappia, nominato inseguito all’omicidio (2008) di Carmelo Novella, che viene dopo alla morte di Pasquale Barbaro detto u Zangreiu.

Rocco Barbaro, U sparitu, è stato fermato nel 2003 per traffico di droga ed è rimasto in carcere a Piacenza sino al 2012, poi dopo la pena inizia l’affidamento ai servizi sociali a Buccinasco da un gommista ed ora lavora a Buccinasco.

Ma Catanzariti sembra proprio convinto che sia  U Sparitu il capo dell’ndrine calabresi da quelle parti  Scrive il Fatto Quotidiano che si tratterebbe de “la regola” infatti  ” Rocco Barbaro, infatti, è il figlio di Francesco Barbaro detto Ciccio u Castanu, classe 1927, “una delle figure più importanti di tutte le ‘ndrine platiote” detenuto ininterrottamente dal 5 gennaio 1989 fino al 5 febbraio 2013 data in cui torna a Platì con l’obbligo di soggiorno. Il fratello di Rocco, Giuseppe Barbaro, vero titolare del soprannome u Sparitu, è stato latitante per 14 anni (dal 9 dicembre 1987 al 10 dicembre 2001) ed è tra gli autori del rapimento di Giuseppe Ferrarini (9 luglio 1975), il primo sequestro di persona avvenuto a Milano al quale parteciparono Domenico Papalia (fratello di Rocco il supercapo) e il goriziano Arturo Kravos. “

Rocco Barbaro apparterrebbe dunque ad una sorta di dinastia mafiosa.

Sarebbe però proprio da una intercettazione del Vangelo Catanzariti che si evince che Rocco Barbaro è il Capo dei Capi in Lombardia Catanzariti lo spiegherebe a Grillo sostenendo che è “la regola” e che sebbene ci sia il vangelo bisogna rispetare anche il Capo, Grillo però non è molto  d’accordo e secondo quanto scritto su Il Fatto avrebbe detto  “Capo mio non lo è! Non esiste, per me è un semplice picciotto” “Ma chi cazzo lo conosce, sembra che è il capo della Repubblica”. Sembra quasi via sia un dialogo tra due diverse modalità di intendere l’ndrangheta, una più vincolata, quella di Catanzariti, più tradizionale e l’altra  moltol meno ortodossa.


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