London, here we come

Sono arrivata in terra inglese da un giorno e tutto procede. Direi.
Ho un Blackberry che non so bene come usare, sbloccato da un cinesino super tecnologico vicino a Piccadilly Circus. Il telefono assai fico è provvisto di un numero inglese che non imparerò mai, data la lunghezza e la complessità del suddetto numerino di telefono, vendutomi da un arabo che non parlava 'na cicca di inglese.
Non mi ricordo mai se sto in SW3 o SW1 o che cazzo ne so. E allora me lo sono scritto sul Blackberry, che voglio dire, non sai mai. Solo che non so bene in quale remota applicazione o affare di sto cellulare si sia salvato.
Ho pagato 99 sterline per ricaricare la mia Oyster card, per viaggiare in metro e bus per un mese. Volevo chiedere al signor bigliettaio se voleva pure un mio rene, insieme ai 99 pounds.
Non ci funziona il miscelatore della doccia. L'acqua che scorre è delicatamente gelida. Delicatamente, eh.
Ho bevuto un bel paio di birrette al pub, a Soho, e tutto mi è sembrato più bello. Pure la pioggia e la doccia gelida che mi aspettava a casa.
Insomma, è con immenso piacere che il Bloggo vi da il benvenuto nella City of London.
A quanto pare Londra mi chiamava, e io, alla fine, ho risposto.