- Mercoledì 12 febbraio 2014, Cinema Moderno The Space di Piazza della Repubblica altrimenti detta PIazza Esedra.
- Prima del film preso caffè al bar dell'hotel Boscolo attiguo al cinema.
Mortacci loro un caffè 3 euro, chenon è il problema di pagarlo 3 euro infine ma il fatto che il caffè fosse dimmerda. Mai più.
- E ora il film!
E' ancora possibile nel 2014 un'apologia della guerra?
Se lo deve esser chiesto Peter Berg, indimenticato regista di cose molto cattive, quando gli hanno sventolato sotto il naso il contratto per girare Lone Survivor e la risposta per lui è sì.
Un manipolo di ragazzoni, alcuni dei quali veramente notevoli, fanno jogging in Afghanistan fino a che non vengono assegnati ad una missione per eliminare un talebano privo dei lobi delle orecchie. Condotti su una montagna dalla quale sorvegliano i movimenti del bersaglio vengono sorpresi da un gregge di capre.
E qui ti viene il primo dubbio sul loro QI perché uno di loro esclama "WHAT THE FUCK IS THAT'?" e più d'uno in sala si è sentito in dovere "So' capre!".
Preso atto che so' capre nasce il dilemma, cosa farne dei pastori?
Seguiamo le regole? Li sterminiamo senza pietà?
Dico io... tra crivellarli di colpi e lasciarli andare con una pacca sulla spalla, c'è una mezza misura che probabilmente sarebbe stata più saggia, invece, i pastori, medaglio d'oro olimpica di corsa su roccia impervia, avvertono i cattivi e in nanosecondo un esercito di talebani ingrifati innesca una carneficina che resterà difficile da dimenticare, tanto è vero che ci hanno fatto questo film.
Avete presente quando giocate a Risiko, avete solo due carrarmatini verdi e nonostante vi attacchino con 78 carrarmatini rossi, voi, prima di perdere con onore, gli fate un culo come un secchio?
Ecco Lone Survivor va proprio così perché nonostante i fucking talib siano pressocché infiniti e abbiano un arsenale che ci si aspettava da un momento all'altro di vedere il fungo atomico di Hiroshima avranno il loro bel da fare per eliminare i 4 navy seals.
Visto che il titolo non lascia troppi dubbi a come andrà a finire, non credo di spoilerare se dico che sti poracci faranno la fine di Highlander, se ne salverà uno solo. Il resto della missione verrà sterminato senza alcuna pietà in una deriva splatter degna di un Romero qualsiasi. E in effetti non sono forse zombie, al limite del lobotomizzato, questi giovani convinti che andarsi a fare massacrare in paese straniero sia un atto eorico o peggio ancora nessario?
Non sembrano forse pupazzetti a molla quando ormai privi di una mano o di un piede continuano a trascinarsi per uccidere più gente possibile?
Io francamente questo amore per il proprio paese che ti manda a morire in nome di interessi economici legato al traffico di droga o al petrolio non mi sento di condividerli e fatemi pure giudicare dalla corte marziale.
Ci si interroga sull'odio, sulla violenza efferata, sul crogiulo di sangue e polvere da sparo ma tutto rimane molto fine a sé stesso. Si punta sull'immagine, sull'icona da cliccare come su uno schermo con questi talebani macchietta dalla fisiognomica neanderthaliana, con barbe e capelli crespi, senza minimamente provare a entrare nel merito dei perché.
Di certo alla fine si fa una certa fatica a guardare tutte quelle foto di tutti quelli che non ce l'hanno fatta, con le famiglie, i cani, gli amici ma forse sarebbe stato interessante una volta tanto vedere le foto anche dei "nemici" perché tutto sommato dove c'è guerra e violenza non c'è il giusto e nemmeno qualcuno migliore o peggiore dell'altro.
Non credo che questo film cambierà le idee a qualcuno. Chi è per la pace ci vedrà l'inutilità e l'ingiustificabilità della violenza, chi la pensa diversamente uscirà fregandosi le mani e borbottando: li dovevano ammazza' tutti, limortacciloro!
Da un punto di vista squisitamente di intarttenimento il film non si discute e per tutta la sua durata si sta a bocca aperta partecipando emotivamente al conflitto.
Morale del film comunque è che puoi pure essere Ares in persona ma se non ciai campo e non ti prende il cellulare sono cazzi tuoi e di chi non te lo dice con la mano alzata.
Se poi torniamo alla domanda inziale, se ancora possibile nel 2014 un'apologia della guerra io comunque, a differenza di Peter Berg, direi di no.
Abbinamento cinematografico che più lezioso non si può, però ci vuole qualcosa di bello e anche un po' commovente per far rinascere un po' di sentimenti Al di là dei sogni, sicuramente non è un film perfetto ma tocca corde che bisognerebbe sempre tener presenti....