Molte le connessioni su cui si basa lo scioglimento e la scelta degli autori è comunicarle evitando spiegoni e macguffin. Ecco allora i flashback e l’incastro di segmenti temporali distinti che, ispirando associazioni per giustapposizione, ci consentono di seguire gli eventi e ricostruire i collegamenti. Da qui un ritmo elevato, ma che non degenera in frenesia, accumulo tumultuoso o disorientamento. Siamo sempre sul punto di afferrare il bandolo della vicenda, solo che quando pensiamo di poterlo stringere (e ci complimentiamo con noi stessi), ci accorgiamo che non è più lì, perché in scena è comparso un ulteriore elemento che dobbiamo considerare. Cajelli, Ascari e Maconi ci guidano verso la conclusione un passo alla volta. E ciascun passo è non solo logico, ma anche, ulteriore segno dell’eleganza dell’architettura, il più semplice.
Ecco, così termina Long Wei: con semplicità, naturalezza, autentica eleganza e compiutezza: esattamente quello che leggiamo nella copertina di LRNZ, che di suo aggiunge un sorriso al tempo stesso malizioso e malinconico.
Abbiamo parlato di:
Long Wei #12 – Le forme
Diego Cajelli, Stefano Ascari, Gianluca Maconi
Editoriale Aurea, giugno 2014
96 pagine, brossurato, bianco e nero – 3,00 €
ISBN: 977228242600740012