Longines ai tempi del Risorgimento

Creato il 23 luglio 2012 da Cannoletta

Creazione Francillon – Longines del 1850

Alzi la mano chi non vorrebbe possedere un orologio equipaggiato con il movimento illustrato qui a sinistra.

Si tratta di un prezioso Longines che andava in voga negli anni 1850-1860, favolosi per il nostro Paese, durante i quali, dopo i moti del ’48, si concretizzava l’unità d’Italia.

Al panciotto degli eroi di quel tempo, molto verosimilmente, faceva bella mostra di sè un bel Longines, già allora apprezzatissimo, seppure chiamato ancora “montre Francillon” o “montre Agassiz”, dal nome dei genii precursori della maison dalla clessidra alata.

Il movimento disponeva di uno scappamento a cilindro, e come la totalità degli orologi dell’epoca, si serviva di una romantica ricarica a chiavetta che agiva direttamente sul pignone del bariletto.

Come si può ammirare dalla fotografia, i ponti costituivano un armonico motivo, che sfocia in un bellissimo messaggio estetico, lasciando trasparire la qualità di realizzazione del ruotismo.

Il ponte del bilanciere fu concepito a forma d’onda, per chiudere un design che all’epoca doveva risultare assolutamente simmetrico per esprimere il concetto di eleganza vigente.

Da notare la colorazione dorata delle ruote, in contrasto con il bianco dei ponti, e il lampo cromatico dei rubini.

All’epoca, questo meccanismo costituiva l’eccellenza dell’Orologeria, ed ha contribuito non poco a diffondere il prestigio di Longines nel mondo.

E’ affascinante pensare che esso abbia scandito i minuti fatali della costruzione del nostro Paese, e che davanti ad esso si siano spesi gli sguardi trepidanti dei protagonisti del nostro Risorgimento, in attesa del tempo stabilito per l’azione.

Longines, infatti, è una delle poche realtà, che in virtù delle sue fulgide e antiche tradizioni, può vantare un lungo e glorioso passato.

Il Tempo, galantuomo nel decretare la sostanza dei successi, quanto a sancire quanto possa essere effimerra una meteora, premia Longines, ancor oggi in auge per il suo patrimonio tecnico.


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