Looper – In fuga dal passato di R. Johnson

Creato il 01 febbraio 2013 da Oggialcinemanet @oggialcinema

Il Matrix del nuovo millennio
Questo film risulta essere uno dei più attesi del nuovo anno, se il 21 Dicembre non ci sarà la fine del mondo. Presentato al Toronto film Festival, arrivato in Italia prima al Lucca Comic and Games e poi al Trieste Science and Fiction, Looper sicuramente diventerà un lungometraggio che sbancherà ai botteghini. In uscita in tutte le sale dal prossimo 31 Gennaio, il film è diretto Rian Johnson e vede tra i protagonisti non solo un sempreverde Bruce Willis, ma un bravissimo ed accattivante Joseph Gordon Lewiit ormai sulla cresta dell’onda dopo Batman e Premium Rush, e con al suo fianco una brillante Emily Blunt che deve il suo successo principalmente all’apparizione ne Il Diavolo Veste Prada.
Looper è un nuovo tassello all’interno di una vastissima filmografia dalle tinte sci-fi; un po’ Ritorno al Futuro, con l’aggiunta dell’azione sfrenata di Terminator ed un pizzico di Matrix, la pellicola intrattiene e raggiunge lo scopo prefissato dal regista, anche se essenzialmente non aggiunge nulla di nuovo ed innovativo al genere. Rimane un thriller avveniristico, incentrando la vicenda su una banda di Killer su commissione, che si diverte a viaggiare nel tempo. La prima parte del film è una vera gioia per gli occhi, mentre la seconda parte ed il finale, scaturisce in alcuni situazioni di già visto, ma tutto sommato Looper non era nato come la pellicola che doveva cambiare il mondo del cinema.
Ci troviamo nel 2044, in un ipotetico futuro all’interno del quale il viaggio nel tempo è stato inventato, ma è diventato illegale ed esiste solo per il mercato nero. Quando la gente vuole sbarazzarsi di qualcuno non deve fare altro che mandarlo indietro nel tempo, dove un looper, killer su commissione al soldo della mafia che gestisce il traffico dei viaggi nel tempo, aspetta per portare a termine la sua missione omicida. Joe è uno di questi assassini su commissione. Le cose iniziano a prendere una brutta piega nel momento in cui scopre di dover eliminare la copia futura di se stesso.
Opera terza di Rian Johnson, che aveva esordito nel 2005 con l’indie Brick – Dose mortale, il film fu uno dei lavori che lanciò Joseph Gordon Levitt, che torna oggi a lavorare col regista proprio in questo nuovo lavoro. Gordon Levitt, truccato e con lenti a contatto, è la versione “giovane” di Bruce Willis: sono entrambi la stessa persona, ma vengono da due periodi temporali diversi. Come ho già affermato in precedenza, Looper non è perfetto, forse non era adatto per essere presentato alla Kermesse canadese, soprattutto perché nonostante le buone intenzioni il film si perde un po’ strada facendo; ma riceve tutte queste attenzioni perché messo a confronto con altre pellicole per esempio Prometheus tanto per citarne uno, Looper ha una marcia in più. Vuoi per la presenza di effetti speciali interessanti e sparatorie a gogo, vuoi per degli attori che bucano lo schermo, alcuni buchi della sceneggiatura vengono saggiamente oscurati grazie a piccoli ma grandi accorgimenti.
Ribattezzarlo il Matrix del nuovo millennio è una parala un po’ forte, ma visto che al giorno d’oggi si tenndono a fare molti paragoni con alcuni capisaldi del cinema, ho ben pensato che nel suo piccolo Looper, può essere una discreta pellicola che trova il suo posto nell’universo dello sci-fi.
Al cinema dal 31 gennaio

di Carlo Lanna


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