Ha notizie di lei solo quando è sul letto di morte e riceve l'eredità, tra cui una enorme , elegante magione nelle campagne scozzesi che però la madre gli consiglia di evitare e di vendere subito.
James è perseguitato da visioni forse legate a un trauma della sua infanzia e si va a stabilire nell'enorme tenuta proprio per scoprire l'origine di tutto.
Là alla casa conosce la bella americana Eve Turner , che abita nelle vicinanze e comincia una sorta di affettuosa amicizia.
Ma le visioni, in particolari quelle con protagonista un uomo gufo, si fanno sempre più pressanti e James non riesce a trovare una soluzione al suo disagio.
Sotto la casa ci sono delle catacombe e James un giorno scopre qualcosa di molto interessante...
Come si dice?
Mai giudicare un libro dalla copertina?
Beh estendendo il tutto al campo cinematografico direi che è la stessa cosa col manifesto del film.
Perché non bisogna mai giudicare un film dalla sua locandina, sia nel bene che nel male.
Ecco se fosse stato per il manifesto sicuramente non avrei mai preso in considerazione questo film del regista scozzese Lawrie Brewster qui praticamente al suo debutto.
Una locandina di rara bruttezza che nulla lasciava presagire della qualità del film.
Lo stesso Brewster in questo film si occupa di montaggio e produzione ma in altri film si è occupato della fotografia.
Lord of tears è il film che non ti aspetti: in tempi di imperante mockumentary e found footage e dimostra che si possono fare film in totale economia senza per questo rinunciare allo stile e alla confezione.
Uno spettatore smaliziato capisce subito il film dove vada a parare ( leggasi la figura di Eve ) ma il tutto è confezionato con cura per renderlo un film piacevolmente fuori del tempo.
Direi addirittura anacronistico ma il termine deve essere preso in un'accezione totalmente positiva,almeno per stavolta.
Per fare un paio di raffronti potrei accostarlo a un paio di produzioni come The Woman in Black, il film della rinascita della nuova Hammer Productions ( e in un certo senso Lord of tears somiglia molto a un film Hammer) e 1921 : il mistero di Rookford, non a caso due pellicole ambientate nel passato.
Il genere è lo stesso, i capitali impiegati sicuramente minori ma il risultato non è poi così lontano.
E poi riesce a far apparire inquietante ( ma devo dire che la voce sepolcrale di David Schofield, l'unico nome di un certo rilievo nel cast artistico) persino un tizio conciato come una specie di spaventapasseri che sembra preso da un film horror degli anni '20.
Azzeccata la scelta del protagonista , Euan Douglas, classico normotipo che farebbe tappezzeria ovunque, che riesce a colorare con arguzia un personaggio un po' fuori dal tempo come tutto il film.
Tranquilli che arriva e non vi pentirete di averlo visto.
PERCHE' SI : buona la regia del semiesordiente Brewster , ottima l'atmosfera che si respira e l'ambientazione, azzeccata la scelta del protagonista.
PERCHE' NO : ci mette un po' a carburare, il plot non è il massimo dell'originalità, gli effetti speciali sono utilizzati con parsimonia forse eccessiva.
LA SEQUENZA : il lungo ballo di Eve con James che sta lì ,fermo, a guardarla.
DA QUESTO FILM HO CAPITO CHE :
A me la Scozia piacerebbe anche sbattuta in faccia.
E' meglio diffidare di un'eredità un po' troppo importante.
Diffidare anche delle locandine brutterrime come il manifesto di questo film.
Quando un tipo fisicamente meno che mediocre affascina una stangona bellissima , beh allora c'è sempre qualcosa sotto. Tipo un portafoglio ben fornito.
( VOTO : 7 / 10 )