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Lorenzo Iervolino , Un giorno triste così felice, 66THAND2ND

Creato il 09 luglio 2014 da Atlantidelibri

 

Il padre Raimundo lo immaginava medico, rivoluzionario, filosofo: per questo lo chiamò con il nome importante con cui è conosciuto, Socrates. La vita del ragazzo prese una certa piega quando vide il padre bruciare certi libri, davanti a lui tredicenne: erano gli anni della dittuatura in Brasile, e avere in casa libri che parlavano di socialismo era assai sconsigliato.. Fu senza dubbio un calciatore atipico, lontano dagli allenamenti (doveva finire gli studi…), lontando dalla retorica calcistica, ma vicino alle sorti del suo Paese. Non per niente, rifiutò a lungo il trasferimento presso importanti club europei per combattere le cose che non andavano in patria. Questo libro è un vivissimo ritratto dell’uomo e delle sue battaglie, ricostruito “sul campo” grazie alle tante testimonianze raccolte da chi lo ha conosciuto. La storia di un uomo più grande della sua fortuna calcistica! (nb. L’editore è una vera e propria garanzia nello scegliere le storie di sport: Giorgio Terruzzi, Suite 200 – Pastonesi, Pantani era un Dio, e potremmo continuare a lungo )

 

Lorenzo Iervolino , Un giorno triste così felice, 66THAND2ND

 

Quando papà Raimundo scelse il nome del suo primogenito dalla “Repubblica” di Platone, già immaginava per lui un futuro importante. Da filosofo, da medico, o da rivoluzionario. E in effetti Sócrates Brasileiro è stato un po’ tutto questo, ma è passato alla storia come uno degli interpreti più originali dell’arte del “futebol”: per le sue caratteristiche fisiche e tecniche, e per quel modo di concepire il calcio più come un divertimento che una professione, “un microcosmo nel macrocosmo della società”. Non a caso, proprio attraverso il calcio il “Doutor” è stato l’artefice di un’esperienza unica nel mondo dello sport: l’ideazione di un laboratorio politico capace di contaminare un paese – il Brasile degli anni Ottanta – vessato da due decenni di dittatura militare. Un’ode all’autogestione chiamata Democrazia corinthiana. Lorenzo Iervolino ha ricostruito la voce di Sócrates, “un uomo dal cuore grande come una sala da ballo”, visitando le città in cui è cresciuto e si è affermato, parlando con i suoi familiari, gli ex compagni di squadra e gli amici di una vita. Senza trascurare l’amara esperienza italiana, ripercorsa attraverso le testimonianze di coloro che a Firenze lo hanno amato ma anche criticato.

 

SÛcrates, do Corinthians, comemorando gol.



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