Lorenzo Lorusso ("Finanzieri democratici") candidato per la "Commissione Amianto" del Friuli Venezia Giulia

Creato il 03 settembre 2012 da Gaetano61

Un comunicato stampa diffuso dal Movimento dei Finanzieri democratici, dà notizia della candidatura del suo presidente, Lorenzo Lorusso, a membro della " Commissione Amianto" del Friuli Venezia Giulia. Ad avanzare il nome di Lorusso - in prima fila nel mondo associativo che tutela gli esposti all'amianto - è stato il prof. avv. Francesco Alessandro Querci, presidente dell'associazione "Porto franco internazionale", con una lettera inviata all'assessore regionale alla Sanità, Luca Ciriani. Dal canto suo, Lorusso ha così commentato la candidatura: "anche nella malaugurata ipotesi non dovessi essere nominato membro della Commissione Regionale Amianto, potrei sempre dire di rappresentare un'ampia percentuale di esposti del capoluogo giuliano. Oltre alle varie decine di dipendenti della Guardia di Finanza già iscritte nel Registro Regionale degli Esposti, potrei annoverare, tra le persone da difendere e tutelare, gran parte di coloro che gravitano a vario titolo nella inquinatissima zona portuale". Con riferimento ai casi di appartenenti alle Fiamme Gialle esposti alla fibra d'amianto, Lorusso ha così proseguito: " stiamo ancora aspettando delle risposte dalle varie autorità competenti; qualcuno ci dovrà prima o poi dire perché sono morti tre dipendenti della Guardia di Finanza per mesotelioma della pleura: erano stati informati questi lavoratori in divisa del rischio che correvano"? "Illuminante - hacontinuato Lorenzo Lorusso - è stata, nella fattispecie in esame, la recentissima sentenza della Suprema Corte (Cass. pen. Sez. IV, Sent., (ud. 24-05-2012) 27-08-2012, n. 33311), la quale riconosce precise responsabilità a chi ha omesso [...]"d'informare i lavoratori dei rischi e delle misure protettive da adottare; di predisporre l'impiego d'idonei ed efficaci mezzi di protezione personale; di far sottoporre i dipendenti a precipuo controllo sanitario, volto a prevenire lo specifico rischio; di denunciare all'INAIL l'esistenza del detto rischio; di adottare ogni idonea misura, anche organizzativa, per impedire o ridurre al massimo la dispersione delle polveri d'amianto nell'ambiente di lavoro e in quelli adiacenti"". "Da quanto ci risulta - ha concluso Lorusso - nessuno degli attuali iscritti nel Registro degli Esposti (neppure la moglie di un sottufficiale che lavava a mano la sua divisa) era stato avvertito del pericolo amianto".


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