Lorenzo Lorusso sulla "Malasanità in Friuli Venezia Giulia"

Creato il 02 aprile 2012 da Gaetano61
In un comunicato stampa, Lorenzo Lorusso, responsabile per il Friuli Venezia Giulia dell'Osservatorio nazionale amianto, mette in evidenza alcuni casi di inchieste portate avanti dalla Corte dei Conti regionale riguardanti la gestione della sanità, in particolar modo a Trieste e in provincia di Udine. Le notizie sono state tratte dalla relazione annuale del procuratore regionale della Corte, Maurizio Zappatori. Di seguito il comunicato: ""Malasanità Nel Friuli Venezia Giuliadi Lorenzo Lorusso
Da un’attenta disamina dell’udienza di inaugurazione dell’anno giudiziario 2012, relazione del Procuratore Regionale della Corte dei Conti Maurizio Zappatori, emerge che sono stati citati in giudizio i responsabili dell’Azienda per i Servizi Sanitari nr. 1 Triestina, i quali, con delibera del 2006, consentirono il comando di alcuni dipendenti presso una università fuori Regione, per il conseguimento di lauree specialistiche con costi a totale carico della struttura sanitaria. L’importo da recuperare ammonta a ben 189.000 euro.«Un’altra inchiesta riguarda una struttura sanitaria convenzionata di Cervignano del Friuli – scrive nella sua prolusione Zappatori – per una presunta indebita percezione di rimborsi da parte del Servizio sanitario regionale per prestazioni sanitarie riabilitative che sarebbero state effettuate irregolarmente, e da personale non idoneo. I rimborsi riguardanti il periodo 2006 -2008 ammontano a circa 408.000 euro».La Sezione Giurisdizionale della Corte dei Conti del Friuli Venezia Giulia, inoltre, ha emesso una sentenza di condanna di circa 10.000 euro per danno d’immagine e di circa 26.000 euro per danno patrimoniale nei confronti di un dirigente medico di un’Azienda Ospedaliera di Trieste, per avere effettuato prestazioni radiologiche (radiografie, ecografie, TAC e risonanze magnetiche) utilizzando le attrezzature ed i materiali di consumo in dotazione al reparto di radiologia, ovvero appropriandosi dei materiali nonché delle somme percepite a seguito delle prestazioni.Nei confronti di vari operatori sanitari ed assistenziali, dipendenti di una casa di riposo ubicata a Latisana (UD), rinviati a giudizio, nell’ambito di un processo penale, per maltrattamenti vari e lesioni personali agli ospiti non autosufficienti della struttura è stata aperta un’inchiesta per danni erariali connessi con rimborsi erogati dal Sistema Sanitario Regionale in presenza di false attestazioni di presenza del medico presso la struttura e di false prescrizioni di farmaci apparentemente destinati agli ospiti della casa di riposo, ma in realtà funzionali alla cessione dei medesimi a terzi.La distribuzione diretta da parte delle strutture sanitarie pubbliche di farmaci necessari al trattamento di pazienti in assistenza domiciliare nell’ambito della provincia di Trieste era stata attuata solo parzialmente negli anni 2004–2008, con conseguente danno di 6,5 milioni di euro, per il mancato risparmio sulla spesa farmaceutica posta a carico delle casse pubbliche.Un ex direttore generale dell’Azienda Sanitaria di Trieste è stato condannato a risarcire un danno di circa 488.000 euro, scrive il dott. Zappatori, «conseguente al rimborso ingiustificato di prestazioni sanitarie rese dal Centro Medicina dello Sport di Trieste, privo dell’autorizzazione per l’erogazione di tali prestazioni e dell’accreditamento, presupposto imprescindibile per poter svolgere attività per conto del Servizio Sanitario Nazionale».Chiudiamo questo articolo senza commenti di sorta ma riportando integralmente una frase dello stesso Zappatori che ci sembra molto appropriata alla circostanza del grave momento in cui versa il nostro Paese: «Il Procuratore Regionale difende gli interessi patrimoniali pubblici della comunità e quindi di tutti i cittadini ad essa appartenenti, i quali esigono che il loro denaro, che affluisce nelle casse pubbliche attraverso il pagamento dei tributi, sia amministrato al meglio».
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