Lorenzo Viani, Guardando il mare

Da Paolorossi

Un gran tremito mi prendeva, andavo sulla duna e passavo delle giornate sane senza cibarmi, guardando il mare.

Lorenzo Viani – Vele rosse e gialle – 1913-14 – dalla mostra “Lorenzo Viani – Un maestro del novecento europeo” – Seravezza-Palazzo Mediceo – luglio/settembre 2000

Le barche che uscivano dal porto, tutte invelate, erano la mia consolazione; seguivo il loro corso fino a che non sparivano verso l’Isola della Gorgona. Perduto nell’infinito, sognavo viaggi lontani lontani.

Oltre il braccio di pietrame bigio del molo, c’era tutto lo scenario delle Alpi Apuane e la foce della Magra. Dalle insenature del golfo della Spezia s’udivano come dei tuoni. I pescatori d’arselle andavano lungo la bàttima come anime metitabonde.

Le piccole vele dei “gozzi” da “nicchi” giallo sbiadite, sul turchino del mare, lo aravano come aratri setati. Gli uomini governavano il timone, che filava argento sulla scia. Il tonfo del ferro gettato sobbolliva di spume lo sterminato plumbeo. I vapori lontani lontani parevano dipinti sull’orizzonte; anche il fumo delle ciminiere pareva dipinto.

Al di là di quella linea infinita, luminosa, profondissima, travagliavano e penavano altre genti. Col chiarirsi delle arie, al vespero, emergevano le isole tutte celesti, la Meloria e la Gorgona, la Capraia, la Pianosa come grandi vascelli disalberati.

Cominciai a star fuori anche la notte. Stavo delle settimane senza farmi vedere a casa. Quando ero vinto dalla stanchezza e dal sonno, mi buttavo sopra una pianta di quercia abbattuta e dormivo con la illusione di essere in una selva. Il pietrato del molo fu spesse volte il mio letto.

( Lorenzo Viani, tratto da “Il figlio del pastore”, 1929 )

Lorenzo Viani – Passeggiata notturna sul molo – dalla mostra “Lorenzo Viani – Un maestro del novecento europeo” – Seravezza-Palazzo Mediceo – luglio/settembre 2000


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