Loro rubano e tu che fai? Il ritorno di Michele Santoro con Servizio Pubblico dal 25 ottobre su La7

“La7 l’ho sempre considerata una delle chiavi per un possibile cambiamento del sistema televisivo italiano e oggi può candidarsi a questo ruolo e agire in questo terremoto in atto nel sistema televisivo e anche politico”. Lo ha detto Michele Santoro durante la conferenza stampa di presentazione della nuova stagione di Servizio pubblico in onda da giovedì 25 ottobre in esclusiva su La7 in prima serata e in streaming su www.serviziopubblico.it. La nuova stagione del programma è stata lanciata da una serie di spot televisivi con lo slogan Loro rubano e tu che fai? Nella prima puntata dal titolo provvisorio Ladri di Stato saranno ospiti Gianfranco Fini, Matteo Renzi e Diego Della Valle. Santoro ha rivelato che “il titolo della stagione è la ricerca del leader che non c’é”. Infatti ogni settimana verrà lanciato un sondaggio in rete tra otto leader politici e chi risulterà primo se la vedrà nell’ultima puntata con Mario Monti. Nel programma confermati Giulia Innocenzi, Vauro e Marco Travaglio, con il probabile ritorno di Luisella Costamagna. Santoro ha dichiarato che questo potrebbe essere il suo ultimo anno alla conduzione di un programma di questo tipo: “Vorrei dedicarmi a progetti più complicati, ma servirebbe qualcuno che che me ne desse la possibilità”.

Il giornalista ha anche aggiunto che “Se non ci fossero Renzi e Grillo, l’Italia sarebbe ancora preda della stagnazione. I due hanno aperto una discussione enorme da cui si può uscire con soluzioni. Renzi e Grillo hanno agitato le acque, hanno generato uno shock nel sistema. Faccio fatica ad accettare il termine rottamazione, non credo che una nuova classe dirigente sia semplicemente sostituire i giovani ai vecchi. In realtà una volta c’erano i collegi elettorali e ognuno di noi poteva scegliere autonomamente a chi dare il proprio consenso. Invece l’elettorato in questo Paese è stato sempre umiliato e calpestato. Si sono costituiti i partiti personali ed è lì che si è consolidata la casta dei professionisti della politica che ha generato rigetto nella popolazione”.

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