Lost-algia e Malapunta

Creato il 17 giugno 2011 da Mcnab75

Ricordo con incredibile nostalgia le prime due stagioni di Lost. Un evento televisivo che ha senz'altro lasciato il segno, e che si pone come termine di paragone per tutti i serial che verranno prodotti da qui ai prossimi vent'anni. Solo pochissime altre fiction-tv hanno assunto un'importanza tanto radicale nella storia del piccolo schermo. Ai confini della realtà, Happy Days, Twin Peaks, Visitors. E, appunto, Lost.

Non si tratta soltanto di un prodotto memorabile per soli meriti artistici (come è per esempio Happy Days), bensì una vela e propria evoluzione del linguaggio narrativo, che sta obbligando gli sceneggiatori ad aggiornarsi sul nuovo stile lanciato da J.J.Abrams.

Le prime due stagioni, come dicevo, le ritengo tra i picchi più alti raggiunti da un prodotto destinato alla TV. Per dirla tutta è migliore anche di gran parte dei film attualmente girati per il grande schermo. C'era mistero, c'era fantascienza, c'era horror, c'era avventura, c'erano i sentimenti e soprattutto c'erano dei protagonisti cesellati in modo impeccabile.

Mi vengono le vertigini a solo pensare cosa sarebbe potuto diventare Lost se solo gli autori avessero mantenuto un maggiore controllo sulla loro creatura, invece che farsi trascinare da essa e dall'entusiasmo dettato dagli ascolti.

Il giocattolino perfetto si è presto guastato, andando poi a parare verso un finale che ha sfruttato sì e no il 10% del potenziale costruito negli anni precedenti.

Peccato. Però le suggestioni di Lost sono rimaste, eccome.

Un progetto narrativo che presto vedrà la luce, Malapunta, di Morgan Perdinka (alias Danilo Arona), mi ricorda moltissimo le suggestioni dell'isola di Abrams. Sarà perché buona parte del romanzo è a sua volta ambientato su un'isola misteriosa, di cui abbiamo addirittura una mappa in anteprima. Sarà perché la trama sembra al contempo complessa e interconnessa come solo Arona sa fare (probabilmente meglio di Abrams!). Sta di fatto che Malapunta mi sembra un'ulteriore prova di maturità da parte di Edizioni XII. Il solo fatto di aver dato il via a una campagna promozionale in grado di creare vero hype, dimostra una prospettiva ben diversa da quella solita italiota, che di solito si limita al proprio giardinetto e a poco più.

Aspettiamo ancora un po' e poi potremo dare un giudizio di sostanza sul progetto, che per ora appare ottimo.

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Malapunta è una piccola isola deserta tra l’arcipelago toscano e la Corsica. Qui sbarca Nico Marcalli, ricco quarantenne ossessionato dal rimorso per la morte della giovane moglie in un incidente d’auto, per farsi dimenticare e morire lentamente devastato dall’alcol e dai suoi fantasmi, nella villa a strapiombo sul mare costruita dall’enigmatico Lord Taylor nel XIX secolo.Ma su Malapunta, Marcalli comincia a fare strani sogni. Sogni che non gli appartengono.Il gruppo di survivalist dei redivivi sta mettendo a punto insieme al professor Carlos Aztarain un esperimento legato a Malapunta e alle tecnologie della mente, dai risvolti imprevedibili. Per lo scienziato, forse sarà il modo di comprendere perché la risonanza di Schumann – il “battito cardiaco” del pianeta – sta crescendo.Cosa lega l’infelice Nico Marcalli alle sconvolgenti catastrofi naturali che stanno mietendo vittime in tutto il mondo? Chi altri vive, oltre a lui, sull’isola? Perché a Bucarest un giovane assassino chiamato l’orco delle fogne conosce alla perfezione l’isola e i suoi misteri?

Un romanzo che contamina il thriller e il noir, il gotico e la fantascienza, ambientato nel realismo in pieno sole di un'isola gemella di Montecristo e nel delirio onirico degli incubi condivisi, dove un antico passato fatto di druidi misteriosi e sterminatori romani si confronta e si confonde con un drammatico presente in cui è già iniziato il conto alla rovescia verso il Punto Zero, forse l'ultimo giorno del pianeta.

La pagina ufficiale di Malapunta: http://eshop.xii-online.com/store/information.php?info_id=35


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