Lost in my town: l’uomo ideale

Creato il 11 giugno 2012 da Vivianamusumeciblog @VivianaMusumeci

Finalmente l’ho trovato. Non è stato facile. Ho impiegato più di vent’anni. Ma alla fine la speranza e la perseveranza mi hanno premiata. Ritornando indietro nel tempo, ricordo che la prima relazione seria è durata circa sette anni. Non ci si vedeva con assiduità perché non sono mai stata quel tipo di donna. Una volta al mese era più che sufficiente. Ripenso a quei sette lunghi anni, in cui lui mi salutava sempre dicendomi in maniera cordiale: “Ciao Bella”, ma sono certa che se gli avessi chiesto di far seguire a quell’aggettivo il mio nome, lo avrei messo in seria difficoltà. Un altro, invece, mi faceva accomadare sul sofà: poi, in maniera gratuitamente offensiva, accoglieva davanti ai miei occhi altre donne – più abbienti o semplicemente più affezionate di me –, facendomele passare davanti e trattandomi come tappezzeria. E’ durata poco. Un altro, invece, voleva cambiarmi. Non accettava che potessi esprimere la mia personalità e il mio gusto e non capiva che così mi avrebbe persa. Cosa che regolarmente è accaduta. Finalmente però il grande giorno è arrivato. Ho trovato quello giusto. Lui non è invadente: ha capito che tipo di donna sono. Non una di quelle che lo cerca ogni settimana. Non una di quelle che necessita di avere una figura opprimente e invasiva che le impone cosa fare altrimenti mette il muso. E sebbene io non sia un tipo geloso, quando mi presento, non mi fa aspettare, anche se poi arrivano altre donne che lo frequentano con più assiduità. Addirittura mi dà i consigli su come fare da sola a casa, dimostrando una grande sicurezza in se stesso. Non solo: è un napoletano ”precisetti” e mi fa sempre la ricevuta.  Enzo, il mio parrucchiere è differente ed è bravissimo. E se non fosse pubblicità, per premiarlo, direi anche dove si trova il suo negozio. Ma immagino che non ne abbia bisogno.


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