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Louis de Funés, l'attore e i suoi film più belli

Creato il 27 novembre 2011 da Sirinon @etpbooks

 

Per lo più sconosciuto alla gioventù odierna, è in realtà stato un mattatore del cinema francese tra gli anni sessanta e settanta con indimenticabili ed esilaranti interpretazioni.

Di piccola statura e di carattere imprevedibile, Louis de Funés fà il suo esordio nel mondo dello spettacolo nel 1939, per la sua predisposizione musicale e per l’intrattenimento. Si esibisce infatti come pianista, arricchendo le sue esibizioni con gags comiche. Intrapresi degli studi di recitazione subì una cocente delusione venendone estromesso. La sua bassa statura e la mancanza di bellezza poi, fornivano l'immagine di un personaggio che difficilmente sarebbe potuto andare oltre il cabaret o piccole parti secondarie come caratterista. Ma infine arrivò l’occasione: una piccola parte secondaria nel film “La tentation de Barbizon" nel 1945. Da allora, alternando teatro, cinema e doppiaggio la carriera prese il volo.


I primi anni ’50 furono intensi e curioso é il fatto che prestò la propria voce alle versioni francesi dei film di Totò, che, almeno in parte, potremmo considerare suo omologo d’oltralpe. La consacrazione cinematografica avvenne nel 1954 con il film "Ah! Les belles bacchantes", dove finalmente tutta la carica della sua gestualità e mimica lo porterà alla notorietà. Da allora è un susseguirsi di successi e di interpretazioni a fianco di blasonati colleghi come ad esempio, nel 1956, di Jean Gabin nel film "La traversata di Parigi", film che riscosse anche in Italia un discreto successo. Seguirono films come "Io, due figlie, tre valigie", "I Tartassati", "Totò, Eva e il pennello proibito", che ne consacrarono il ruolo di caratterista versatile e prorompente al punto che sovente, taluni colleghi mal ne tolleravano l’eccessiva esuberanza. Ma se fu capace di suscitare malumori e gelosie, con altri collegi invece nacquero dei sodalizi che porteranno non solo a pluriennali collaborazioni, ma anche alla produzione di pellicole che sono, oggi, storia del cinema. Tra i colleghi sicuramente Bourvil e Michel Galabru oltre al regista Gerard Oury che firmò quasi tutti i suoi maggiori successi. A fianco di Bourvil, indimenticabili saranno i films "Colpo grosso ma non troppo" e "Tre uomini in fuga" mentre con Galabru ne "Una ragazza a Saint-Tropez", darà vita all’indimenticabile figura del maresciallo Cruchot. Quello del gendarme era un ruolo che già gli aveva portato fortuna in una precedente saga, quella di “Fantomas”, del 1964, dove interpretava il Commissario Juve. Il 1973 lo vede infine protagonista, sempre diretto da Oury, de "Le folli avventure di Rabbi Jacob", che sarà il suo ultimo film. Verrà infatti poco tempo dopo colpito da infarto e, nonostante la ripresa fisica, l’attività praticamente terminerà, anche se, nel 1982, sarà con "Le Gendarme et les gendarmettes" che lascerà definitivamente il suo pubblico.


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