Un processo intentato venti anni dopo e finito con un nulla di fatto anche se il film allude pesantemente ai comportamenti torbidi di David e lo additi come sospetto anche per la scomparsa della moglie.
Ad Andrew Jarecki piacciono le vicende torbide: dopo la storiaccia raccontata nel bellissimo documentario Una storia americana, il cineasta americano cerca di raccontare un'altra incredibile storia vera usando però lo strumento della fiction.
E purtroppo perde , strada facendo, il vigore espressivo che caratterizzava la sua opera prima.
Il personaggio di David è un coacervo di sentimenti ballerini, amori viscerali e disamoramenti improvvisi, di psicopatologia nascosta per il bene della famiglia, un fuoco che cova sotto la cenere sempre pronto a esplodere in tutta la sua furia e distruggere tutto.
David è nascosto e protetto da un padre padrone che grazie alla potenza del dio dollaro crede di poter disporre di tutto. E forse anche il figlio è così. Sposa una studentessa spiantata ma con personalità che gli tiene testa ma la malattia di David presto prende il sopravvento: si allontanano , Katie si accorge che non può trascorrere tutta la sua vita in preda agli sbalzi d'umore di David la cui psiche implode per un nonnulla scatenando la violenza.
Il film parte come un dramma familiare da camera e poi col passare dei minuti cambia pelle, più volte fino a diventare una specie di thriller ( non pienamente riuscito) che sembra fare il verso a Psycho di Hitchcock soprattutto quando un Ryan Gosling vestito da donna e con la parrucca bionda se ne va in giro facendo la figura del surrogato di Norman Bates, personaggio a cui Anthony Perkins ha donato l'immortalità.
E se si ha presente questo riferimento, crolla un po' tutto il castello di carte messo su da Jarecki perchè improvvisamente diventa tutto stantio, derivativo, sembra di trovarsi al mercatino dell'usato in cui si cerca di prendere un po' di tutto da tutti.
Così succede nella seconda parte di Love & secrets ( a proposito altra perla del titolista italiano: ma perchè dare al film un altro titolo inglese che non c'entra nulla con l'originale All good things ?): i generi si mescolano tra di loro dando luogo a un ibrido citazionista in cui i momenti notevoli ( il finale ad esempio, in pieno stile documentaristico, alla Jarecki) vengono intervallati più o meno alla rinfusa con cadute di tono o parti nettamente più insipide.
E invece Ryan Gosling è molto più bravo, come ha dimostrato per esempio in Half Nelson o in The Believer.
Love & secrets però non è film da condannare in toto: fino a che non prevale la citazione hitchcockiana è un dramma familiare valido e con discreti picchi di intensità emotiva.
Fondamentalmente due cose non convincono: visto che la storia vera da cui è tratto il film è sconosciuta ai più perchè raccontare tutto in flashback svelando praticamente subito il finale soprattutto se si ha intenzione di abusare di atmsfere da thriller nella seconda parte?
E , visto il curriculum di Jarecki, perchè non ha girato un documentario su questa storiaccia invece di farci fiction?
( VOTO : 6 / 10 )