Lovecraft’s Innsmouth di Claudio Vergnani (recensione)

Da Bangorn @MarcoBangoSiena

Un piacevole ritorno, in questo 2015 che si presenta già bene, visto che nel mio Kindle iniziano a entrare titoli molto interessanti. Dopo John Connolly, di cui vi ho parlato QUI, arriva Claudio Vergnani, che torna a scrivere di due personaggi amati dal pubblico: Claudio e Vergy.

Sinossi Ufficiale

… si trattava semplicemente di accompagnare il professor Franco Brandellini (questo il nome del cliente) per una settimana in una cittadina per turisti sulle coste del Massachusetts, dove era stata ricostruita a uso e consumo dei gonzi (questa invece la spiegazione di Vergy) la Innsmouth del racconto “The Shadow Over Innsmouth” di H.P. Lovecraft. Il nome della struttura era, nella sua grande originalità, “Lovecraft’s Innsmouth”. 
«Insomma», spiegò Vergy, «hanno costruito questa specie di Disneyland che rispecchia pari pari la città del racconto. Catapecchie cadenti, vicoli, l’albergo schifoso, la chiesa dell’ordine di quel… come si chiamava quello stronzo con le squame con il quale i cittadini stringono il solito patto blasfemo?» 
Ritornai con la memoria ai tempi del liceo. «Dagon, direi. Lo aveva contattato un capitano del posto che era stato in non so quale località esotica e lì aveva saputo di questa creatura che, al prezzo modico di qualche sacrificio umano, avrebbe garantito pesce, oro e figa per tutti gli anni a venire.» 
«Giusto, una cosa così. Aspetta, questa ti piacerà: per le strade girano anche delle comparse truccate come gli abitanti del racconto. Dei rachitici che camminano arrancando, puzzano di pesce e al posto della faccia hanno un mascherone da merluzzo. Bene, ora tu non ci crederai, ma sembra che esistano molti appassionati di questa spazzatura e il nostro professore è uno di loro. E vuole fare un salto a godersi cotanta bellezza. Tu e io lo dobbiamo accompagnare e proteggere. Da cosa, non saprei.» 
«Sembra un compito abbordabile.» 
«Già. Il guaio è che dicevano così anche dello sbarco in Normandia.»

Mentre l’horror sta conoscendo un pessimo periodo, stando alle classifiche piene di storie che con l’orrore hanno poco a che fare, ci sono ancora autori che hanno spunti, idee e onestà per rivaleggiare con le produzioni estere e non solo. Tra questi, non mi stancherò mai di dirlo, c’è Claudio Vergnani, un autore che ha la capacità di farmi rimanere incollato alle pagine, di farmi sorridere e di provare ancora qualche sano e genuino brivido, grazie alle atmosfere che ci regala.

Grazie alla sua formazione letteraria basata non solo sui soliti due autori horror, bensì su un parco letture eterogeneo (tra cui spiccano i grandi del noir, come Chandler, per fare un esempio), troviamo sempre situazioni ben strutturate e descritte, con una scrittura di qualità superiore. Difficilmente ci si annoia, difficilmente ci troviamo davanti al già letto/già visto.

E in questo romanzo breve, incontriamo due amici, Claudio e Vergy, che sono un po’ anche amici nostri, e di cui si torna sempre volentieri a leggere le avventure.
Questa volta, come avete potuto leggere nella sinossi, si troveranno di fronte agli orrori descritti da Lovecraft, ma con la voce e lo stile dell’autore modenese. Non è una cosa facile riuscire a essere se stessi trattando i temi noti e stranoti di un autore leggendario come Lovecraft, eppure Claudio ci riesce, e non ha bisogno di scimmiottare né imitare l’autore di Providence. Non è cosa da poco.

Acquisto consigliato, per cui, e a un prezzo che è quasi regalato. 0,99€ sono davvero pochi per il valore delle ore piacevoli che si passeranno in compagnia dei due.
Da prendere a occhi chiusi.

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