Ci sono mille e uno motivi per cui di tanto in tanto tornare a Roma e riscoprire la Capitale, perchè in fondo, Roma, non si finisce mai di conoscerla.
Questa volta ho colto al volo l’occasione di un’amica che, decisa a cambiare vita, ha scelto questa come casa delle sue nuove esperienze.
Ho messo in valigia poche cose, tra cui un maglione caldissimo, una giacca col cappuccio e la speranza di un po’ di sole e di non inciampare nella pioggia molesta, e posso dire che tutto è servito.
Il cielo era terso e blu come solo il cielo italiano sa essere, i pini marittimi si stagliavano alti su di lui, irrigiditi come me da un clima gelido.
Arrivata la sera di venerdì, giusto il tempo di posare la borsa e iniziare a chiacchierare delle nostre vite, ecco che eravamo già sulla via di Angelina al Testaccio, un ristorante super carino che si trova di fronte all’antico mattatoio e affacciato da un lato sul Monte
dei Cocci e dall’altro sulla piazza dell’antico mercato.
Richiuso il barattolo di un dolcissimo tiramisù, in un giro in macchina degno di un Roma tour by night, ci siamo dirette in zona Trastevere per un dopocena a camminare tra le viuzze brulicanti di gente e un drink da Freni & Frizioni che si affaccia sulla piazzetta del Politeama, il posto ideale dove passare le serate ( soprattutto quelle estive).
Il secondo giorno, non ci siamo fatte abbattere dal freddo, ma piuttosto sedurre dal sole splendente.
Abbiamo camminato per il centro, perdendoci tra le viuzze per ritrovarci in spazi conosciuti, lasciandoci sedurre dai profumi e incantare da inaspettate sorprese come il teatro improvvisato in Piazza Navona.
Pranzato dal formidabile “Da Tonino” in via del Governo Vecchio. Non ci siamo fatte mancare niente: antipasto della casa, bucatini cacio e pepe, coniglio alla cacciatora e carciofi alla romana.
Girato tra il mercato dell’adorabile Campo dei Fiori.
Abbiamo continuato a camminare e camminare, passato i Fori Imperiali, il Colosseo, l’Arco di Costantino, il Circo Massimo e continuato salendo sull’Aventino per raggiungere un piccolo parco, il Giardino degli Aranci, un luogo magico che prende il nome dalle numerose piante di arance amare che lo caratterizza, da qui si gode una vista davvero unica su Roma.
La sera, per cena, abbiamo prenotato da Necci un’antica bar/latteria attiva dal 1924 e principale location del primo film di Pasolini “Accattone”, e che ora nella’arredamento ha un’ispirazione pop/anni ’70.
La zona in cui si trova e dove abbiamo passato la serata è il Pigneto, un’area che fino agli inizi del secolo scorso era per gran parte un latifondo fatta di prati a perdita d’occhio e una schiera di pini mediterranei in parte sopravvissuti e ancora oggi visibili alla fine di via Fanfulla da Lodi.
Ha un passato inquieto questa zona, ma ora è una delle zone più movimentate e caratteristiche della città, ricca di piccoli locali dove cenare bene e passare la serata.
Ultima mezza giornata dedicata all’abbandono tra le braccia della capitale prima dell’arrivederci.
Per pranzo abbiamo coccolato anima e corpo da “la Pancia Felice”, un piccolo ristorante scoperto per caso in Zona Castel S. Angelo/Borgo Pio. Come al solito non ci siamo risparmiate, abbiamo assaggiato l’antipasto della casa, spaghetti alla gricia con tartufo, e un filetto di tonno scottato con sesamo e miele. Niente dolce però, non ce l’abbiamo fatta.
Irrinunciabile passaggio attraverso una delle zone che più amo, Rione Monti.
Siamo quali giunte alla fine, un maritozzo per concludere degnamente il soggiorno romano, e poi di corsa a prendete .Italo.
With Love(rs)