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Luca Burgazzi (Pd): “Rendiamo partecipi tutte le realtà non istituzionali che fanno cultura sul territorio cittadino”. Dal giallo del museo del violino all’assenza di un progetto per i molti spazi vuoti di Cremona

Creato il 31 luglio 2012 da Cremonademocratica @paolozignani

Si è sviluppato un interessante dibattito sulla cultura a Cremona;
mi auguro che la città capisca che il tema in questione è un tema fondamentale per il futuro della nostra comunità. Al di là delle frasi fatte, che purtroppo sono all’ordine del giorno, credo che tutti i cittadini debbano essere messi al corrente che la cultura e quindi una politica culturale possa essere una risposta economica alla crisi.

Occorre riportare al centro della questione amministrativa una nuova politica “industriale” per la cultura fatta di competenza e soprattutto di visione per il futuro.

Purtroppo dobbiamo constatare che su questo lato si stanno facendo meri interventi limitati e a spot, senza una vera e propria visione complessiva.

Per limiti di spazio voglio fare un considerazione in merito a tre grandi temi che le prossime amministrazioni si troveranno a gestire.

1)   Il Museo del Violino: si fa un gran parlare di questa nuova infrastruttura culturale, tuttavia non possediamo ancora nessun dato che ci possa permettere di mettere in campo un progetto per il futuro. Voglio essere chiaro in questo: credo che il museo del Violino, se gestito male, rischia di diventare da opportunità di sviluppo a un freno pesante per le casse comunali e per l’intera città.

Ad oggi non sappiamo nulla sull’apertura ne tantomeno della gestione. Si farà una nuova  fondazione? E se si in che rapporti sarà con la Fondazione Triennale? L’auditorium rispetto    al Teatro Ponchielli che ruolo avrà? Non si tratta di domande per tecnici, ma domande a    cui   l’amministrazione deve rispondere al più presto perché il rischio di flop è altissimo.

   Infine il tema del Museo del Violino si innesta sul tema più generale del sistema museale  cremonese che, da un punto di vista strutturale, è sicuramente rodato, ma occorre ora fare qualcosa di più per far si che non sia visto solo come un costo, ma come un’opportunità per la città ed in particolar modo anche per i giovani.

   Se non mettiamo in circuito tutte queste realtà rischiamo di andare avanti per inerzia.

Non possiamo lasciare che questo tema sia appannaggio solo dei tecnici, ma dobbiamo far  partecipi tutte le realtà non istituzionali che fanno cultura sul territorio cittadino. Questa   deve essere sempre più la strategia di lavoro perché non possiamo più pensare di  ragionare   solo per soggetti che non comunicano tra loro. La città è ricca di queste esperienze di    qualità: una ad esempio è la ricchezza di scuole di danza nella città, perchè non inserirle in   un programma culturale cittadino che non si limiti solo ai saggi estivi di fine anno?

2)   Spazi vuoti: la città di Cremona ha ricevuto un enorme patrimonio che risulta difficile se non impossibile valorizzare in maniera completa. Questo comporta fare delle scelte, magari anche dolorose, ma non possiamo fare tutto, né tantomeno però lasciare tutto vuoto sperando che qualcuno prima o poi arrivi a fare qualche offerta.
Dobbiamo fare uno sforzo per mettere questi spazi in relazione col sistema culturale, turistico e commerciale della città. La strategia non può essere solamente la vendita o l’esternalizzazione di alcuni servizi connessi, sicuramente non possiamo gestire tutto, ma almeno si decida che cosa tenere e che cosa no.
Altrimenti il dibattito diventa una discussione ridicola dove chiunque può dire “vendiamo quello e teniamo quest’altro”.

Senza idee la città non può andare avanti.

3)   Realtà giovanili: come già accennato in precedenza la città possiede realtà vitali che possono essere tranquillamente inserite in un progetto culturale più ampio. In una nuova ottica amministrativa occorrerà sempre più intensificare rapporti con questi soggetti non istituzionali perchè molti talenti sono già presenti a Cremona senza dover andare a cercarli lontano. Inoltre queste realtà sono prevalentemente giovanili e questo non può che essere visto come una nuova opportunità; una città che non valorizza le sue forze più giovani significa pregiudicarsi il futuro.
Su questo il Pd si impegnerà sempre di più, siamo a conoscenza di avere alle spalle una tradizione amministrativa, ma anche noi dobbiamo attrezzarci al rinnovamento con persone e idee alternative perché le sfide del futuro hanno bisogno di risposte nuove.

Il tema è sicuramente più complesso e molte cose non ho citato in questo intervento in primis la situazione dell’istruzione musicale a Cremona ad ogni modo credo che la sfida per il futuro sia sempre più caratterizzare la città rispetto ai propri talenti già presenti.

Noi siamo pronti per questa sfida.

Luca Burgazzi

Gruppo cultura Pd

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